L’operaio va in crociera? Ecco il Fisco

Dopo la seconda vacanza l’Agenzia delle entrate chiede spiegazioni

L’agenzia delle entrate

L’agenzia delle entrate

Santa Croce sull'Arno, 15 marzo 2015 - Operaio va due volte in crociera in un anno. Il particolare non sfugge al fisco che, puntuale, si presenta e chiede spiegazioni. Succede nel Comprensorio del Cuoio, terra di manifatture, di una galassia di piccole e medie aziende delle pelle e del cuoio, e di 5mila addetti. Terra che è stata ricchissima e nella quale, quando le vacche erano grasse, il livello della vita era alto anche per la classe operaia. Oggi si lavora a singhiozzo, il 20 % della manodopera in conceria arriva dal lavoro somminustrato, c’è cassa integrazione e gli straordinari sono all’osso per non dire che sono scomparsi.

Una crocera in un anno è già un bel lusso. Due fa un certo effetto se il protagonista è un operaio. Così un mese dopo il secondo viaggio, pare verso l’ora di cena, personale dell’Agenzia delle Entrate - il fatto è noto anche alla Camera del Lavoro di Santa Croce - si sarebbe presentato a casa dell’uomo ed avrebbe chiesto spiegazioni per verificare le proporzioni tra reddito annuo della famiglia e vacanze. Un controllo, pare, molto capillare anche se l’arcano è stato svelato: una crociera sarebbe stata acquistata a prezzo di listino, ma la seconda sarebbe stata fatta dalla coppia usufruendo di uno speciale sconto che la famiglia avrebbe documentato al fisco. Tutto torna, anche i conti. Sul caso si registra il commento di Loris Mainardi, della Cgil che sottolinea «l’importanza di controlli attenti - dice - e questo dimostra come il nostro territorio sia adeguatamente monitorato: siamo i primi sostenere nella lotta all’evasione. Crediamo però che vita e redditi della classe operaia sia già di per sè traparente e leggibile, e che forse ci sono settori che potrebbbero necessitare di qualche approfondimento in più».

Carlo Baroni