Pontedera, 9 maggio 2012 - Di nuovo al lavoro. Thomas D’Addona, eletto con oltre il 66 per cento dei voti, sta dando in queste ore gli ultimi ritocchi alla squadra che lo accompagnerà per cinque anni.
A chi dedica questo risultato?
"A Mario Biasci, un amico morto tre anni fa, ex segretario della Margherita, che fu il primo a credere in me e in una nuova squadra di giovani".
Cosa nel precedente mandato avrebbe voluto portare a termine senza riuscirvi?
"Il Regolamento Urbanistico, ma comunque è ben avviato".
Qual è il primo punto all’ordine del giorno del nuovo mandato?
"La quotidianità, i servizi, che sono l’impegno principale del Comune".
Quale errore pensa di non dover ripetere dei passati cinque anni?
"Non aver capito in tempo chi stava realmente con me e chi faceva solo finta".
Di quale provvedimento è più orgoglioso?
"Il permesso per costruire l’Outlet: è stata una battaglia grandiosa dove un piccolo comune come il nostro ha battuto un grande ed importante comune. Non lo scorderò mai".
Ha già pronta la squadra di assessori?
"Sì, in realtà posso dire di sì. Domani, oggi per chi legge, le renderò nota".
Che vuol dire a chi l’ha eletto?
"Grazie per la fiducia. Sembra un frase scontata, ma parte davvero dal cuore perchè la fiducia è una cosa preziosa e di fui essere orgogliosi. Riceverla in tempi come questi lo è ancor di più".
Che vuol dire a chi non l’ha votato?
"Spero che possa rendersi conto che con la demagogia non si risolvono i problemi. In questi casi si usa dire “sarò il sindaco di tutti”, ed è vero, lo sarò anch’io. Però sarò prima il sindaco di chi mi ha eletto e poi, a senza fare differenze, il sindaco di tutti. L’ipocrisia non mi piace e non voglio essere ipocrita".
Quale consiglio si sente di dare ai suoi sfidanti?
"Non do consigli che non mi vengono richiesti. Posso dire a Cialdini che il Pdl è esploso, ridotto al lumicino. E posso dire a Fenzi che ha guidato un gruppo di persone senza idee. Però li rispetto tutti e personalmente sono amico di tutti".
Di cosa ha bisogno Crespina?
"Di tutto e di niente, alla fine. I servizi sono superiori alla media dei comuni limitrofi; le infrastrutture ci sono. Un passo avanti, secondo me, sarebbe quello di realizzare un luogo dove poter praticare altri sport alternativi al calcio: quindi una marcia in più possiamo averla con un palazzetto dello sport".

CARLO BARONI