Paura al supermercato. Direttore mette in fuga il bandito: «Era un prepotente»

Rapinatore con la pistola ha cercato di farsi aprire la cassaforte. Ma è stato fermato dal coraggio del direttore

Giuseppe Ristori, direttore del Conad

Giuseppe Ristori, direttore del Conad

Pontedera, 15 settembre 2014 - «MI HA PUNTATO la pistola a 20 centimetri dal volto e mi ha urlato: “Dammi i soldi, muoviti!”. Ma era così violento e prepotente che non ho saputo mettere a freno la lingua. “Vai via!”, ho urlato facendolo indietreggiare. Non volevo fare l’eroe. Di eroi sono pieni i cimiteri. Ma non ho saputo comunque resistere». Meno di 90 secondi e la rapina alla nuova Conad di via di Tiglio a San Filippo, è consumata. Il direttore Giuseppe Ristori, 49 anni di Pontedera, ha fatto di tutto per difendere i suoi dipendenti e l’unico cliente che si trovava all’interno del supermercato a pochi istanti dalla chiusura. Così, a mani nude, ha fronteggiato il bandito armato. «Ero entrato a lavoro alle sei di mattina. E questo tizio, che sembrava vestito come Zorro, voleva portare via tutto l’incasso. Le cassiere piangevano e io non lo potevo accettare».

ORE 20.05, sabato sera. Il supermercato Conad di via di Tiglio ha aperto solo da pochi giorni: prima in quei locali si trovava la Despar. Un uomo vestito completamente di nero, di bassa statura, con le scarpe bianche e un passamontagna sul volto, aspetta che uno dei due clienti — che stanno ultimando la spesa —, esca dal market così da aprire dall’interno le porte ormai chiuse. Appena entrato, l’uomo estrae la pistola e grida: «E’ una rapina». Il direttore Ristori si scambia un’occhiata con Alessandro Scarpellini che si trova alle casse mentre nel supermercato dilaga il caos. Così mentre Scarpellini consegna i soldi della sua cassa riempendo la busta (fra le altre cose del Penny Market) del bandito, Ristori nasconde alcuni soldi sotto le cassette della frutta e della verdura che si trovano alle sue spalle. Svuotate due casse, il malvivente (“dall’accento tipicamente pisano”, racconta ancora Ristori) capisce che il bottino è assai magro. «Andiamo alla cassaforte, aprimi quella!». Ma il direttore non sente ragioni. «Nonostante che avesse una pistola uguale a quella dei carabinieri e della polizia — racconta — ho capito che il bandito era in seria difficoltà. Si era innervosito per il magro bottino. Così ho provato a metterlo in fuga». Il malvivente, vista la mala, guadagna l’uscita con poco meno di duemila euro. Scappa lungo il perimetro del supermercato mentre Ristori lo insegue. Il ladro si gira ancora una volta e punta la pistola al direttore. Poi fugge (a piedi) definitivamente.

«Mi sono reso conto soltanto dopo del rischio che mi sono ripreso — racconta ancora il pontederese. — Ma era troppa la rabbia». Del rapinatore, per ora, nessuna traccia. Le indagini sono affidate alla polizia che, proprio in queste ore, sta vagliando i filmati delle telecamere della zona.