Meravigliose creature al teatro del Silenzio

Bocelli e i duetti con Nannini, Zero ed Elisa. Una serata magica

Bocelli e i primi dieci anni del teatro del silenzio

Bocelli e i primi dieci anni del teatro del silenzio

Pontedera, 5 agosto 2015 - C'è tutto. I cavalli, la gigantesca poltrona di Proust che domina e dirige la scena, seguendo i colori dei costumi e della musica. C’è, a sorpresa, Vittorio Sgarbi a decantare il potere magico del «Silenzio» di Lajatico, la celeste corrispondenza tra la musica e la natura, la generosità di Andrea Bocelli che dal suo voler restituire qualcosa di sè alla terra che gli ha dato i natali nasce il teatro più eco al mondo e che ieri sera - con il secondo sold out del 2015 - ha festeggiato dieci anni. Per lui ancora un popolo internazionale, pronto dalla lirica al rock-pop, e che arriva da ogni dove per ascoltare il maestro fresco del trionfo con «Turandot», e che divide il palco con vecchi e nuovi compagni di viaggio.

I primi sono i 2Cellos, strepitosi e vibranti violoncellisti incontrati a Zagabria e che hanno voluto restituire la visita: «Siamo rimasti senza fiato quando siamo arrivati qui, dove c’è tutta la grandezza di Bocelli». Insieme eseguono una «Granada» che scatena il pubblico. Poi Elisa, attesissima, ed è la volta della toccante «La voce del silenzio», che sembra quasi essere la colonna sonora di una notte magica e fiabesca nella quale le luci cangianti riflettono sulle colline di Lajatico e da sole sono un incanto. Quelle colline che con Bocelli hanno accolto e vinto la sfida: «Quando nacque l’idea del Teatro del Silenzio mi esaltai alla follia - ha detto -. E continuo a considerala tale anche se siamo riusciti a portare diecimila persone qui». Una straordinaria follia che ha dato vita in dieci anni a emozioni uniche. Grandi opere, ma anche bella musica leggera. Ecco che arriva Andrea Griminelli il flautista già partner di Pavarotti e che per Lajatico accompagna Bocelli. La carrellata di ospiti di fa intensa. Ecco Gianna Nannini e la sua travolgente «Sei nell’anima» che con il grande maestro esegue «Magnifica creatura», un pezzo cult del suo repertorio. Il pubblico non può far altro che cantare come se fosse un unico coro, il tutto mentre un corpo di ballo eccezionale compie meraviglie.

Scatenata e regina del rock italiano, la Gianna nazionale catalizza la scena che di lì a poco sarà sedotta da Renato Zero, e che con il suo Carrozzone si è fermato per la seconda volta a Lajatico distribuendo attimi di dolcezza e poesia, per poi ripartire lasciandoci nel cuore la meraviglia del sogno