Trovare un impiego diventa un... lavoro «Ci dedichi almeno 4 ore al giorno»

Anche noi al centro dell’impiego per un colloquio. Come fare

La nostra inviata al centro dell'impiego

La nostra inviata al centro dell'impiego

Ponterdera, 1 aprile 2015- Due mesi e quattro giorni. Una lunga attesa fatta di curricula spediti in mezza Italia e oltre i confini nazionali; interrotta, nella migliore delle ipotesi, da un sorriso abbozzato dopo una stretta di mano e un laconico «La chiameremo appena si dovesse liberare un posto in organico. Al momento siamo al completo». Due mesi e quattro giorni. Si riaccende la speranza. L’iscrizione al Centro per l’impiego di Santa Croce sembra ormai un lontano ricordo. Era il 26 gennaio quando mi affacciai per la prima volta allo sportello per mettere nero su bianco il mio status di disoccupata. L’impiegata fu chiara: le offerte di lavoro sono poche, le domande una infinità, ritoccare il proprio curriculum vitae - a costo di omettere titoli e qualifiche ‘eccessive’ che potrebbero essere addirittura una zavorra - diventa un’arte da imparare anche grazie alle dritte degli esperti del Centro. E il momento giusto per farlo sembra essere arrivato: lunedì 30 marzo, giorno del tanto sospirato primo colloquio di orientamento. Supero l’ingresso di via Donica con una valigetta piena di curricula, attestati e... aspettative. Sono le prime ore del mattino, ma la sala è già gremita di persone - giovani e non solo - con la mia stessa valigetta alla mano. La receptionist mi accoglie immediatamente e nel giro di pochi minuti mi trovo faccia a faccia con una psicologa del lavoro che fa l’impossibile per mettermi a mio agio. «E’ la prima volta che mi iscrivo al Centro per l’impiego, finora per trovare lavoro mi è bastato spedire autocandidature. Ora pare non funzionare più così», confesso a testa bassa come si fa con un peccato.

Lei mi consola senza esitazioni: «Il lavoro c’è. Sono cambiati soltanto i tempi e le modalità di accesso al mercato. L’attesa si è ampliata. Servono pazienza, determinazione e costanza. Il problema spesso è che offerta e domanda non si incontrano oppure che le qualifiche non sono quelle appropriate. Ad esempio, nel Comprensorio del Cuoio le aziende cercano tornitori esperti Cad difficili da trovare. La nostra funzione in quel caso è indirizzare in modo intelligente la formazione del disoccupato». Poi l’angosciante verità: dopo otto mesi di ricerche e un centinaio di curricula spediti possono arrivare in media dieci risposte, tra queste una realmente interessante. La psicologa mi chiede chi sono, che cosa ho fatto e che cosa voglio, anzi vorrei, fare. Trent’anni di esperienze professionali vengono riassunti nel Patto di servizio integrato, insieme agli obiettivi concordati e all’elenco delle qualifiche e delle propensioni. La psicologa del Centro si prodiga in consigli a proposito dei portali da consultare per essere sempre aggiornati su posizioni aziendali aperte, concorsi pubblici ma anche corsi di formazione. «Deve dedicare almeno quattro ore al giorno tutti i giorni al controllo degli annunci su Idolweb, Burt e i siti specializzati - spiega con perizia -. Bisogna ripetere l’autocandidatura ogni tre mesi e studiare i tempi di reazione dell’azienda. Lei inizi selezionare i potenziali destinatari, siamo a disposizione per rispondere ad ogni suo dubbio». E fissa il prossimo colloquio di verifica per novembre.