La primavera del 2018 libererà la città dal fetore

Geofor, parte il cantiere dell’impianto di compostaggio. La promessa: bollette più leggere

Il presidente di Geofor Paolo Marconcini annuncia il via dei lavori

Il presidente di Geofor Paolo Marconcini annuncia il via dei lavori

Pontedera, 2 settembre 2015 - Costa 19 milioni ed è l’investimento pubblico più grosso a Pontedera e Valdera da quando esiste l’euro (il dente Piaggio costa di più ma la spesa è articolata in vent’anni mentre il ponte alla navetta e il restaurando costruendo nuovo viale Piaggio sono a quota 10 milioni) il nuovo impianto di compostaggio per i rifiuti organici. Sarà pronto all’inizio del 2018 ed entrerà a regime qualche mese dopo per cui i venticelli di quella primavera non porteranno più in città le cosiddette maleodoranze, in pratica il puzzo, che da anni caratterizzano la città. Non sempre ma non di rado.

L’eliminazione del puzzo, chiamiamolo col termine giusto, è infatti uno dei tre obiettivi del nuovo a atteso (da 6 anni) impianto e per il quale è stato solennemente firmato, ieri in comune, il contratto con la ditta italo-tedesca che ha vinto l’appalto e che ha già costruito decine e decine di simili macchinari ai quattro lati del mondo. Dall’Australia a Barcellona e così via.

Gli altri due obiettivi sono il rafforzamento e ampliamento di Pontedera-Gello, a breve e lungo termine, come capoluogo pisano e toscano del riciclaggio dei rifiuti, settore che già occupa 500 e più persone, e di abbassare la bolletta dei rifiuti. Che altrimenti, hanno assicurato ieri nell’aula consiliare il sindaco Simone Millozzi, il presidente di Geofor Paolo Marconcini e il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, è destinato ad aumentare ancora.

LA NUOVA fabbrica del compost porterà la capacità di trasformare i rifiuti organici (30% del totale) in concime di più alta qualità e dunque di maggior mercato, e di portarlo dalle attuali 21mila tonnellate all’anno, per cui una parte dell’organico raccolto deve essere portato in impianti nel nord Italia, a 40-42 mila euro. Il doppio. Il nuovo impianto prevede un ciclo completamente al chiuso e con tecnologie che elimineranno anche cattivi odori interni. Inoltre sarà prodotto biogas ad alimentare energia elettrica per una popolazione di circa 4.000 mila persone oltreché per l’impianto stesso e per produrre anche gas metano da immettere sul mercato.

TUTTI D’ACCORDO, ieri a Palazzo Stefanelli, sul fatto che la provincia pisana è all’avanguardia «concreta e non a parole» nel settore dei rifiuti e del riciclaggio avendo l’inceneritore di Pisa, la discarica di Peccioli e gli impianti pontederesi, mentre la ditta che ha vinto l’appalto si chiama Biotec a comprende altre due aziende specializzate in settori particolari della complessa operazione.

I ritardi nella partenza del progetto sono dovuti anche all’abbandono di originarie aziende e banche, ma ora la Cassa di Risparmio di San Miniato, la Banca di Credito di Pisa e Fornacette e la Iccrea hanno concesso un mutuo complessivo di 10 milioni, al quale si aggiungono i 5 milioni arrivati da Regione e Provincia e i circa 4 milioni derivanti dall’accantonamento degli ultimi utili prodotti da Geofor.