La pietra lunare dell’Apollo 17 a Ponsacco

Concessa dalla Nasa per il Festival della Scienza: «Valore inestimabile»

La missione Apollo 17

La missione Apollo 17

Ponsacco, 23 maggio 2015 - Se volete vedere da vicino un frammento di Luna, non c’è bisogno che andiate a Houston, negli Stati Uniti, dove sono conservati i campioni di suolo lunare riportati sulla dalle missioni Apollo fra il 1969 e il 1972: uno di questi frammenti sarà domenica sarà a Ponsacco, «perla» e attrazione principale di una serie di conferenze scientifiche e di eventi divulgativi dedicati al tema dell’esplorazione e delle nuove frontiere verso cui sta marciando a velocità «spaziale» la nostra società digitale. Il tutto all’interno della prima edizione del Festival della Scienza e della Tecnologia – oggi e domani – che per il sindaco Francesca Brogi e per l’assessore alla cultura Fabrizio Gallerini rientra a pieno titolo nella mission di fare di Ponsacco una realtà che non è più «paese ma città, viva e vivace, all’avanguardia, con gli occhi spalancati sul futuro e pronta a prenderne tutte le opportunità. Una città con un ruolo di peso in Valdera». Il «pezzo di luna», poco più di un etto – valore inestimabile: l’Odeon dove si svolge la manifestazione sarà blindatissimo dal polizia municipale, vigilanza privata e carabinieri – è un’occasione rarissima per assaporare il fascino ed il mistero della terra lontanissima per eccellenza. L’annuncio di questa presenza è stato volutamente fatto all’ultimo minuto da Carlo Buscemi, vicepresidente dell’osservatorio astronomico di Libbiano, motore di questa prima edizione che parlerà di universo e relatività, di asteroidi, meteoriti e crateri tra intrattenimento musicale, filmati scientifici, onde gravitazionali e perfino di pianeti extra solari. 

La roccia – visibile solo domenica – è stata concessa in prestito per un mese dalla Nasa a Luigi Pizzimenti, direttore della sezione Astronautica dell’Osservatorio Foam13 di Tradate, accreditato presso il Lunar Sample Laboratory Facility nel quale sono custodite le rocce lunari Apollo. Il campione di Luna è un frammento della roccia catalogata con il numero di riferimento 70215, pesa ben 120 grammi ed è uno dei più grandi fra quelli offerti dalla Nasa per esposizioni pubbliche. Ha una storia eccezionale: ha più di 3,7 miliardi di anni (più della maggior parte delle rocce terrestri di superficie) ed è stato scelto e raccolto sulla Luna a dicembre del 1972, durante l’ultima missione lunare, Apollo 17, dalle sapienti mani dell’unico geologo che ha mai fatto geologia extraterrestre sul campo: Harrison Schmitt. Questa roccia ha anche un valore inestimabile, perché oggi non c’è nessuno in grado di andare a prenderne delle altre. Secondo le fonti «se prendiamo il costo delle missioni Apollo (circa 170 miliardi di dollari di oggi) e lo dividiamo per i 382 chilogrammi di campioni lunari riportati sulla Terra, risulta che il campione varrebbe teoricamente circa 53 milioni di dollari. Alla manifestazione – che lancia l’Odeon come casa della cultura – collaborano Cnr, Polo Sant’Anna, la validissima squadra larigiana Erre come Robot. Il via sabato alle 15,30. Domenica, dalle 10 alle 19, è il giorno clou.