La carica della Camusso contro il governo

Il leader della Cgil a Fornacette: «Senza confronto si va verso lo sciopero generale»

Susanna Camusso rilascia interviste ai giornalisti

Susanna Camusso rilascia interviste ai giornalisti

Pontedera, 19 settembre 2014 - UN PASSAGGIO delicatissimo e strategico per costruire l’Italia del futuro, quella che deve uscire dalla crisi, riprendere la crescita, e dare nuove opportunità di lavoro. E della riforma del lavoro, degli scenari che si aprono e dello scontro politico, si è parlato alla Festa della Cgil in corso a Fornacette. La riforma del lavoro — e in specifico il nodo dell’eliminazione dell’articolo 18 — agita le diverse anime del Pd e le parti sindacali. Le ragioni sono molte.E le ha spiegate Susanna Camusso, leader della Cgil che è intervenuta alla festa e non ha fatto mancare il suo piglio deciso. Ad accogliere Susanna Camusso il mondo della Cgil della Provincia di Pisa. Gli onori di casa sono stati fatti dal segretario generale pisano Gianfranco Francese. Poi il dibattito. 

«LO SCIOPERO generale? Vedremo». Ha detto Susanna Camusso: «Bisogna chiedere all’esecutivo se c’è ancora spazio per un confronto o se invece si preferisce percorrere scorciatoie», ha spiegato a margine di un dibattito alla seconda festa provinciale della camera del lavoro di Pisa: «Nei prossimi giorni ci incontreremo con Cisl e Uil e valuteremo quali saranno le nostre risposte alle scelte del Governo — ha aggiunto — La nostra priorità è e resta quella di superare la precarietà e il dualismo nel mondo del lavoro». «Non siamo noi a volere lo scontro, semmai questa domanda va fatta al Governo che agita lo spettro della decretazione per una materia costituzionale come il lavoro. Non c’è alcuna ragione istituzionale — ha spiegato — perché si prospetti l’ipotesi di una riforma del mercato del lavoro attraverso la decretazione. Quindi se il Governo decide di ascoltare si può continuare a ragionare, altrimenti il sindacato deciderà quali contenuti dare alla mobilitazione dei lavoratori». Un dibattito importante che ha toccato tutti i tasti di quest’Italia in deflazione, per certi versi in bilico tra crisi e ripresa: un’Italia che deve trovare la strada per una nuova crescita. All’ interno della festa sarà possibile firmare per l’iniziativa dei Cittadini Europei (Ice) che chiede alla Commissione Europea di attivare un piano straordinario per lo sviluppo sostenibile e l’occupazione. E partecipare alla raccolta firme per il referendum sul “Fiscal Compact” per dare l’opportunità nella primavera del 2015 al popolo italiano di esprimersi contro le politiche di austerità nel momento in cui dovrebbe essere ridiscusso il Patto di Stabilità Europeo.