"Jalal è pericoloso, se non volete vederlo sul giornale tenetelo in carcere"

Parole dure quelle del pm Pietroiusti al Riesame dov'è stato discussione il ricorso contro la concessione dei domiciliari al marocchino accusato di istigazione alla Jihad

I difensori di Jalal Mannocci e Meoli

I difensori di Jalal Mannocci e Meoli

Ponsacco, 28 luglio 2016 -  «Non scarceratelo, è un soggetto pericoloso. Se non volete vedere la sua foto sul giornale per qualche attentato, tenetelo in carcere». Così il pubblico ministero della Dda Angela Pietroiusti, davanti ai giudici del tribunale del riesame, ha motivato il suo ricorso contro l’ordinanza della corte d’assiste di Pisa che un mese fa aveva concesso gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico a Jalal El Hanaoui, il marocchino di 26 anni, da decenni residente a Ponsacco, accusato di istigazione alla Jihad attraverso Facebook. Secondo il pm, El Hanaoui, deve restare in carcere perché potrebbe «commettere reati e perché ha dimostrato di essere pericoloso: nella sua cella è stata trovata una grattugia limata a mò di arma». Su questo punto la difesa dell’imputato ha dato battaglia spiegando «che quell’oggetto, anche in base alla sua ossidazione, sembra essere rimasto lì da molto tempo prima dell’arrivo di Jalal El Hanaoui».

Lo straniero ha reso anche dichiarazioni spontanee riferendo di «vivere una condizione psicologica estrema» perché «da innocente divido la cella con persone che hanno compiuto reati gravissimi». «Condanno e l’ho sempre fatto - ha aggiunto rivolto ai giudici - gli attentati che hanno insanguinato l’Europa e non solo l’Europa e non ho mai aderito alle idee dell’Isis». I suoi legali, Marco Meoli e Tiziana Mannocci, hanno chiesto «la conferma dell’ordinanza della corte d’assise, giunta dopo una camera di consiglio meditata e motivata e al termine dell’istruttoria dibattimentale». La prossima udienza el processo in corso a Pisa, è prevista per il 23 stetembre. Quel giorno saranno sentiti i periti che hanno trascritto i post incriminati in lingua araba. Il presidente Murano ha previsto anche la discussione.