Il presepe si fa Mario Rossi sarà aiutato dai profughi

San Miniato, dopo la sollevazione popolare

Un presepe artistico di Mario Rossi

Un presepe artistico di Mario Rossi

San Miniato, 25 novembre 2015 - Il presepe si farà. Attorno a Mario Rossi (nella foto) si è scatenata una gara di solidarietà che va dai semplici cittadini, ai commercianti, fino al profughi. Già, infatti, della cordata faranno parte anche loro, quelli stessi che partecipano al corso di cittadinanza globale che include lezioni sulla Resistenza. Come e quando si concretizzerà questa partecipazione sarà deciso nei prossimi giorni. Infatti il movimento Shalom ha teso la mano all’artista annunciando che, se ci sarà bisogno, coinvolgerà anche i richiedenti asilo che sono ospiti nella casa della pace di Collegalli. «Ne abbiamo parlato con Rossi – dice Luca Gemigani, direttore di Shalom – Sarà lui a farci sapere come e quanto, avrà bisogno e noi cercheremo di coinvolgere i ragazzi perché anche questo può favorire’integrazione».  Ma torniamo al presepe che per la prima volta non si terrà, come accadeva da un decennio, nel Seminario. Si è mosso il Comune per dare un posto a Rossi: il presepe di farà nei vicolo Faognana, uno dei più belli, meno conosciuti, e affascinanti della città. I lavori sono iniziati ieri. Il sindaco Vittorio Gabbanini si è subito mosso, ed ha creato le condizioni perché la tradizione non venga interrotta: del resto su Facebook si era scatenato un putiferio quando è venuto fuori ufficialmente che Rossi non aveva più un posto dove creare la sua opera, ogni anno ammirata da migliaia di persone. Presepe tradizionale ma dal tema tutt’altro che scontato. Presepe che fa discutere quello di Rossi e che interroga le coscienze: lo scorso anno affrontò il tema delle diversità che scatenò un putiferio. Mario Rossi commenta così l’inizio dei lavori: «Anche quest’anno con molto sacrificio e con tempi ristretti – dice – non potendo dire di noi all’invito del Papa che mi incoraggiare a continuare il mio percorso, ho ripreso i lavori. Forte è stato l’invito dei cittadini e il sostegno dell’amministrazione comunale». «Ho conosciuto in queste settimane anche i ragazzi di Collegalli – conclude – Shalom mi ha invitato a coinvolgerli: è un atto di solidarietà che non offenda nessuno e contribuisce all’integrazione». L’inaugurazione dopo la metà di dicembre.