Il Pathos del Teatro del Silenzio inonda diecimila spettatori. Vip e celebrità in platea per Domingo e Bocelli

Serata di immense emozioni sulla collina di Lajatico. Dopo Cavalleria Rusticana, duetti dei tenori che si salutano con "Non ti scordar di me"

Lajatico, la magica notte del Teatro del Silenzio

Lajatico, la magica notte del Teatro del Silenzio

Pontedera, 21 luglio 2014 - Incertezza, fino all'ultimo minuto. E' stata lei la regina della giornata. La pioggia cadeva sulla collina di Lajatico e su tutta la provincia di Pisa mettendo in forse il grande spettacolo di ieri sera. Il maltempo avrebbe guastato la serata che tutti non solo a Lajatico aspettavano da un anno. Il pubblico non si è lasciato intimorire dalla pioggia e ha preso a salire la collina del Teatro del Silenzio fra gli ombrelli variopinti. Il tramonto è perfetto ed ecco che puntuale, alle 21.15, prorompe la meraviglia Cavalleria Rusticana. Dirige Placido Domingo, il grande tenore che stasera con la sua bacchetta fa vibrare le emozioni di oltre diecimila spettatori. Domingo è felice di essere a Lajatico:  «La storia di questo luogo è straordinaria - ha detto il Maestro -. E' una scena sulla quale puoi fare qualsiasi cosa e renderla grandiosa». Tanto straordinaria da attirare personalità da tutto il mondo e da scatenare vere e proprie truffe online per la vendita di bigletti a cifre stratosferiche poi rivelatisi falsi.  Fra il pubblico, magnati americani e super ricchi dagli Emirati Arabi e dagli Stati Uniti. In platea anche top manager della maison Gucci e i vertici della casa automobilistica Ford. «Quella del Teatro del Silenzio è un'operazione impegnativa e di responsabilità- ha detto Andrea Bocelli -  visto che tra il pubblico c’è anche un buon numero di persone che non è allenato all’opera, e che forse non l’ha mai sentita». E poi, un riferimento al maltempo scongiurato: A tutti grazie per aver sfidato il vento di Lajatico.

 Il tenore di Lajatico interpreta Turiddu, il protagonista dell’opera di Mascagni,  mentre gli altri interpreti (Elena Zhidkova, ‘Santuzza’; Elena Zilio ‘Mamma Lucia’; Marcelo Guzzo, ‘Alfio’ e Manuela Custer ‘Lola’). I protagonisti assoluti sono Placido Domingo e i cameristi dell’orchestra del Maggio musicale Fiorentino insieme al coro «Quadriclavio» composto da circa ottanta elementi. Straordinaria la perfomance dei ballerini con l’étoile Giuseppe Picone e la prima ballerina dell’English National Ballet Bridgett Zehr, KCdancecompany e il laboratorio di forme teatrali ‘Pomarance’, su coreografie di Kristian Cellini. Superba la scenografia, la città in rovina «sorretta» dalle cisterne in disuso provenienti dalla Waste Recycling di Santa Croce sull’Arno. Stupendi i costumi, che risaltano su««Mediterranea»»che cambia colore ai resti del teatro antico – impreziosito dalla vecchie statue, anch’esse riciclate, del Comunale di Firenze - e che sembra indicare, oggi come un millennio fa, l'anelito dell'uomo all'infinito e ad una sovrumana libertà, rammentando però continuamente quel calvario che attende i protagonisti, e restituendo a questo cupo dramma della passione tutta la sua valenza universale.«Pathos", titolo dell’edizione 2014, è il filo conduttore dello spettacolo diviso in due parti unite appunto dal fil rouge delle emozioni. 

 Dopo i dolori dell’amore, la seconda parte del concerto è dedicata alla gioia, con arie, duetti e pagine corali e strumentali di Ponchielli, Verdi, Puccini, Leoncavallo, Giordano. Non mancano gli applausi, tanti e lunghi, per la dolcezza impetuosa del canto e per la raffinatezza della messinascena. Un successo che ripaga dopo che il pubblico della prova generale aveva applaudito senza troppa convinzione.

Successo anche per l’iniziativa «Salotti del Gusto» che ha trasformato l’area hospitality del concerto in un raffinato «salotto culinario» in cui prodotti e volti protagonisti del circuito celebrano, con glamour e creatività, le eccellenze del Made in Italy e le tipicità della Valdera.