San Miniato, lutto per la morte del tipografo Franco Palagini

Avea 74 anni e nel 2014 aveva deciso con grande dolore di chiudere la storica tipografia di via Vittime del Duomo

Franco Palagini

Franco Palagini

San Miniato, 29 aprile 2016 - Aveva le lacrime agli occhi, due anni fa, quando dovette fare la scelta di chiudere la tipografia. Franco Palagini sapeva che avrebbe privato San Miniato di un pezzo di storia importante e ancora vivo, ma non poteva fare altrimenti. L’odore di inchiostro e della linotype all’opera con il suo martellare erano il dolce sottofondo del «passaggio» da via Vittime del Duomo, sù verso il Seminario, o giù, verso lo Scioa.

E lì non era un caso raro incontrare Franco, un signore gentile, un uomo di gusto cresciuto in mezzo all’arte e alle lettere. Franco se n’è andato ieri, a 74 anni (oggi alle 15 le esequie nella chiesa di Sant’Andrea a Santa Croce dove risiedeva), dopo aver combattuto a lungo contro una grave malattia.  Se n'è andato in punta di piedi, con un garbo d’altri tempi, portandosi nel cuore le tante cose belle che ha fatto e quelle a cui ha contribuito a dare forma: basti pensare ai manifesti del Dramma Popolare di San Miniato, le incisioni dei pittori, cataloghi delle mostre, volumi preziosi che oggi, nelle librerie, lo saranno ancora di più.

Perché ricorderanno Franco e prima ancora suo babbo Augusto che nel 1937 aprì la tipografia di San Miniato. Ricorderanno di un cuore nobile che, non molto prima di chiudere l’attività, aveva riunito in un breve scritto i suoi ricordi di una città lontana e ancora cara a molti, quando vicino alla tipografia «c’erano le botteghe artigiane che davano vita a tutta la piazza.

C’era lo spaccio delle Acli che vendevano a prezzo conveniente i prodotti che gli Stati Uniti mandavano per aiutare le popolazioni dopo la guerra; accanto c’era Goro, il sarto che cuciva per i preti ed aveva un figlio anche lui in Seminario; dopo le scale c’era l’arrotino Moscatelli, poi gli stagnini Renzo e Aldo» e così avanti. Poi era rimasto solo lui e «il solo strillare delle rondini che si rincorrono nelle sere d’estate». Quelle torneranno anche quest’anno e a molti ricorderanno Franco e il suo mondo d’inchiostro e colori.