Fondi Rustici, occasione ghiotta. Nuova asta, ma di tutta la tenuta

Montefoscoli, per la prima volta offerto il 100 per cento della società pubblica

A destra, il sindaco di Palaia, Marco Gherardini (Germogli)

A destra, il sindaco di Palaia, Marco Gherardini (Germogli)

Pontedera, 30 maggio 2016 - La società Fondi Rustici di Montefoscoli ci riprova. Dopo una serie di bandi che non hanno portato ad una vendita e dopo la retromarcia della società Fondoagri, che sul punto di concludere l’accordo decise per un passo indietro, la Provincia ed il Comune, proprietarie del patrimonio, hanno aperto un nuovo bando che si prospetta più fortunato, o almeno a “misura” del mercato.

Con tutta la prudenza del caso, la decisione di riaprire la vendita della proprietà sarebbe scaturita dall’interessamento di alcuni soggetti. Il bando in questione appare diverso dagli altri: «questa volta diamo la possibilità di acquistare il 100% della società che conta circa 30 immobili e 600 ettari di terreno – spiega il sindaco di Palaia Marco Gherardini – Chi vorrà però potrà scegliere di acquistare solo la parte agricola per un importo che deve essere ancora stabilito». Infatti nella sezione del sito della provincia dedicata al bando è indicato il valore di 15,8 milioni di euro.

Dopo la chiusura del bando e inseguito alla valutazione delle richieste pervenute sarà espresso il prezzo di vendita. Avrà però la precedenza chi vorrà tutta la proprietà. Mentre lo “spezzatino”, già proposto negli altri bandi, potrebbe essere accantonato.

Dunque, Palaia incrocia ancora una volta le dita per un patrimonio che rappresenta una vasta porzione del suo territorio e arriva anche al cuore del centro abitato di Montefoscoli. Non a caso, negli ultimi anni, molti cittadini hanno denunciato lo stato di abbandono e di pericolo di alcuni edifici di grande pregio storico e artistico.

Il sindaco è ottimista? «Non posso dirlo – risponde il primo cittadino – Di positivo però c’è che alcune società negli ultimi periodi si sono interessate alla proprietà. Ecco perché siamo tornati a riproporre il bando di vendita. Ma dobbiamo mantenere una responsabile prudenza».

Per fare domanda c’è tempo fino al 20 giugno. Poi saranno aperte le lettere e valutate le proposte. A questo punto, inizierà il confronto per determinare il prezzo. Una strada questa più “facile” che potrebbe invogliare gli investitori privati a farsi avanti.