Festino hard, prove di normalità i due ragazzi tornano al lavoro

Domiciliari più leggeri per i giovani accusati di abusi sessuali

L’avvocato Angela Maria Odescalchi mentre esce dal Tribunale di Pisa

L’avvocato Angela Maria Odescalchi mentre esce dal Tribunale di Pisa

Pontedera, 21 maggio 2015 - Ieri mattina Edoardo Nieri e Mattia Rizza sono tornati ad assaporare una normalità che avevano lasciato nel cuore dell’estate dell’anno scorso, quando passarono dalle vacanze al carcere: furono arrestati con l’accusa di aver abusato di una loro coetanea dopo averla drogata con il Ghb durante un festino in piscina. Un caso che ha scioccato e diviso l’opinione pubblica. I due ventenni ieri mattina sono andati al lavoro, Mattia, diplomato in lingue nell’azienda di famiglia si occupa di maketing, Edoardo che ha fatto il liceo Scientifico lavora in una società che non ha legami con l’attività dei suoi. Il Tribunale ha autorizzato la richiesta avanzata dai collegi di difesa dei due imputati che comunque restano agli arresti domiciliari: Angela Maria Odescalchi e Salvatore Salidu per Rizza, Anna Francini e Tullio Padovani per Nieri. I ragazzi possono uscire di casa solo ed esclusivamente per recarsi sul posto di lavoro, nella fascia oraria dalle 9 del mattino alle 19,30 della sera.

L’autorizzazione non modifica minimamente la misura in atto degli arresti domiciliari e le relative prescrizioni: i ragazzi, tranne che per ragioni di lavoro, non possono utilizzare strumenti informatici, social netwok e telefonini che consentano contatti con persone estranee allo stretto nucleo familiare. Così come non possono ricevere visite in casa. La decisione del Tribunale è stata notificata ai ragazzi nel pomeriggio di martedì. «I ragazzi sono contenti – spiega l’avvocato Odescalchi – anche perchè sono provati da questi mesi di arresti domiciliari che sono pesanti dal punto di vista psicologico. Non ci dimentichiamo la loro giovane età». Gli occhi, tuttavia, sono puntati sulla prossima udienza davanti al primo collegio presieduto dal giudice Pietro Murano, la seconda, ancora molto lontana (il 29 giugno), ma che è di grande importanza perchè saranno sentiti tutti i testimoni del pubblico ministero escluso il consulente: prima tra tutte la testimone oculare, la coetanea che era con la presunta vittima quella sera di luglio; la ragazza che era ospite in casa della testimone oculare e che avrebbe visto la presunta vittima nell’immediatezza dei fatti, ovvero quando uscì di casa per girovagare per Pontedera (quando avrebbe ricevuto un passaggio da un uomo mai identificato); la dottoressa del pronto soccorso che visitò la ragazza; e infine gli agenti di Polizia, che effettuarono le perquisizioni e gli accertamenti sui cellulari.