Caso Bertozzi, le intercettazioni: "Mai un briciolo di dolore nelle sue parole"

Gli inquirenti hanno tenuto sotto controllo il marito di Marinella Bertozzi per diverse settimane

Carabinieri

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Firenze, 4 marzo 2015 - Tra gli elementi a sostegno dell'accusa di omicidio nei confronti di Giacomo Benvenuti ci sono anche le intercettazioni telefoniche. Dopo la morte della moglie Marinella Bertozzi, da novembre a gennaio, Benvenuti è stato sorvegliato dai carabinieri.

A fine novembre, meno di un mese dopo la morte della moglie, Benvenuti parla con il padre Sergio e dice: "Sì... l'ho ammazzata di botte ma non mi rompere i coglioni a me... Ora m'ha bell'e rotto i coglioni".

Nei giorni precedenti c'è un'intercettazione ambientale che riporta il dialogo tra Benvenuti e il padre. Si parla delle accuse mosse dal cognato di Benvenuti e l'indagato afferma: "Ammazzalla di botte, per cosa? Uno... e può avergliele anche date... Se l'ammazzavo e che facevo? chiamavo, allora?!?". Frasi confuse, dalle quali si può evincere però, secondo gli inquirenti, un'ammissione implicita delle percosse inflitte alla donna.

E ancora gli investigatori sottolineano come non ci sia mai pietà o almeno una parvenza di dolore per la morte della moglie Marinella. L'indagati parla dei suoi timori giudiziari, della possibilità di avere il telefono sotto controllo, dell'eredità che si aspetta dopo la morte della donna. Proprio riguardo a questo denaro c'è un agghiacciante commento del padre, che gli dice che con quei soldi potrà fare la bella vita alle Canarie. Al che l'indagato commenta quasi con entusiasmo, ma con parole che qui non sono riferibili per volgarità.

Infine, c'è la telefonata al 118: una chiamata che, secondo gli inquirenti, mostra una totale assenza di partecipazione emotiva a quanto sta succedendo. "E' a letto - dice all'operatrice del 118 - sembra... boh... mi sembra morta... boh". E quando il 118 chiede se la donna stesse respirando, la risposta è: "Sembra di sì', ma non lo so... boh...". Alla fine l'uomo si offre di uscire di casa per aiutare l'ambulanza a individuare la casa e l'operatrice lo ammonisce: "Ma che fa? La lascia sola??". E lui, per tutta risposta: "E' ferma, non si muove".

In definitiva, le intercettazioni, secondo la Procura, mostrano un uomo che non si chiede mai il perché di quel decesso, che non mostra mai dolore né compassione per la moglie morta ma solo odio per il cognato (che lo accusa dal primo momento, dicendogli perfino "Alla fine ce l'hai fatta ad ammazzarla", ndr), brama per l'eredità e paura per i suoi rischi giudiziari.