Scarpa del futuro, Cuoio di Toscana si allea con l'istituto Marangoni

Impegno del Consorzio del distretto conciario per rilanciare la qualità e l'utilizzo di un'eccellenza del conciario

Lavorazione Cuoio

Lavorazione Cuoio

Ponte a Egola, 9 gennaio 2017 - Il marchio Cuoio di Toscana, portavoce del distretto conciario toscano fra San Miniato e Santa Croce, lancia una collaborazione con l’Istituto Marangoni e Toscana Manifatture per un progetto didattico che prevede lo sviluppo di una «capsule collection» di scarpe. Gli studenti disegneranno una collezione per esaltare al meglio la suola in modo creativo, usando lavorazioni a laser, fantasie, pattern per la disposizione dei gommini antiscivolo e decorazioni del tacco. Ma gli eventi del marchio non si esauriscono qui: l’11 gennaio, presso Villa Cora, sarà proiettato il cortometraggio «Niente per caso» per la regia di Marco della Fonte e da una idea di Michele Pecchioli con il patrocinio della fiera theMICAM. Protagonista del corto l’attrice Caterina Murino nei panni di una fashion designer di successo che disegna scarpe e vive tra New York, Parigi e altre grandi capitali europee. Per caso, invitata a una festa a Firenze, scopre la storia tutta toscana del cuoio. Al cocktail è in programma un dj set con Natascha Slater e una performance dello special guest Morgan, che si esibirà al pianoforte.

Il marchio Cuoio di Toscana esprime la vocazione all’eccellenza del Consorzio Vero Cuoio Italiano. Il suo obiettivo principale è la diffusione di una più consapevole cultura del cuoio da suola. Consumatori, produttori, designer e opinion leader nel settore della moda sono i primi destinatari delle sue attività di promozione e comunicazione. Il Consorzio si prefigge di educare i suoi interlocutori a riconoscere e apprezzare la qualità superiore del cuoio da suola ottenuto con tecniche artigianali di lavorazione e la concia lenta al vegetale.

Il Consorzio che ha dato origine al marchio riunisce 9 aziende produttrici del distretto dove viene prodotto il 98% di vero cuoio italiano e l'80% della produzione europea (15mila tonnellate per un fatturato di 150 milioni). L'intento  del Consorzio è, appunto, quello di  garantire qualità e salubrità, rilanciando una materia prima made in Italy che sta soffrendo di fronte alla concorrenza straniera di scarso pregio: la produzione italiana di cuoio da suola era 32mila tonnellate negli anni Novanta, e dunque è oggi dimezzata.