Successo dello sciopero dei calzaturieri per il rinnovo del contratto

Il settore alza la voce dopo dieci mesi che il rinnovo è fermo al palo: il comparto, nella zona, è ancheprovato dalla lunga crisi

Operaio in suolificio

Operaio in suolificio

Santa Croce, 13 gennaio 2017 - Tanti lavoratori anche dal Comprensorio del Cuoio tra le migliaia le lavoratrici e i lavoratori dei settori tessile-abbigliamento e calzature da tutta Italia si sono riversati oggi per le strade di Firenze dando vita ad una grande e combattiva manifestazione per i rinnovi dei contratti nazionali di lavoro 2016-2019, fermi al palo ormai da oltre 10 mesiLe nostre controparti si ostinano a proporci modelli salariali e normativi che non ci appartengono, noi siamo abituati ad un sistema di relazioni industriali solido, partecipativo, in cui si discute tutto”: così ha esordito Emilio Miceli, segretario generale della Filctem-Cgil, al comizio della manifestazione indetta da Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil a Firenze. E se adottiamo un modello di verifica ex post dell'inflazione, non solo gli aumenti saranno erogati dopo 18 mesi e già corrosi dall'inflazione in corso, ma non terremo più in piedi il contratto come organismo vitale che regola il rapporto tra lavoratore e impresa. I rinnovo contrattuale noi lo vogliamo fare sul serio e il salario non lo decide l'Istat ma il negoziato!”: ha proseguito il leader sindacale. Lo diciamo pure ai calzaturieri – ha aggiunto Miceli – che pure hanno fatto un passo in avanti dichiarando che il modello salariale di SMI loro non lo adotteranno, è il momento del coraggio per chiudere questo contratto. Per questo oggi abbiamo scioperato perché c' è sempre più bisogno di costruire un contratto che abbia coordinate chiare e forti”. Sui calzaturieri, in particolare, l'accordo è saltato quando sembrava tutto pronto per la firma.