Carismi, nodi al pettine e rischio cento esuberi

I vertici Carismi

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San Miniato, 29 settembre 2016 - Sale la febbre per il futuro della Cassa di Risparmio di San Miniato: un futuro del quale, presto, potrebbe occuparsi anche la Regione Toscana. A richiederlo sono stati i sindacati Fisac Cgil e First Cisl, preoccupati soprattutto per la possibile ricaduta occupazionale che rischia di investire la banca che in queste ore sta prendendo le decisioni finali: l'aumento di capitale chiesto da Banca d'Italia non è più rimandabile. Si tratta di un'operazione fino a 55 milioni di euro.  Dall'altra parte la Fondazione Crsm, azionista di maggioranza, sta cercando di cedere la partecipazione nella banca Conferitaria.

Il timore dei sindacati è quello di un possibile esodo dei dipendenti che potrebbe aggirarsi sulle 100 unità. Da qui la richiesta di un incontro in Regione.  Intanto, secondo le ultime indiscrezioni, ci sarebbe nuovo pretendente nell’orizzonte della Cassa di risparmio di San Miniato Spa. Si tratta del fondo Pve Capital, gestore di fondi alternativi, con sede in Inghilterra, ma fondato da un manager italiano, Gennaro Pucci (già Mps). Anche per questo Banca d'Italia avrebbe concesso una ulteriore proroga del tempo fino a metà ottobre: il vero e finale conto alla rovesca è già iniziato. Il piano di Pve prevederebbe un aumento di capitale di 140 milioni, ben al di sopra dei 65 deliberati ad aprile, in modo da portare l'indice patrimoniale al di sopra del 12 per cento.