Carismi, virata verso Credit Agricole

San Miniato, anche il Cda rompe il silenzio e "auspica che si giunga a una veloce definizione"

I vertici Carismi

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San Miniato, 29 aprile 2017 - Ora la Cassa di Risparmio di San Miniato è pronta per le nozze francesi, con l’ingresso in un grande gruppo bancario – uno dei più solidi d’Europa – come Credit Agricole. Anche i sindacati, che in queste settimane hanno sostenuto la spinta di Bankitalia, sottolineano oggi come questa svolta – che lascia decisamente indietro il fondo Barent’s e la cordata guidata da Vincenzo De Bustis – sia un "elemento fortemente positivo - si legge in una nota di Cgil  in quanto il salvataggio della banca avviene con un’operazione industriale da parte di un soggetto bancario e non speculativo". 

«Operazione del resto fortemente appoggiata da Bankitalia perché ritenuta la più solida fra quelle in campo – si legge in una nota di Fisac Cgil –. Entrare a far parte di un gruppo che vanta in Italia oltre 8mila dipendenti, 3,5 milioni di clienti, 123 miliardi di depositi e un utile importante nell’ultimo bilancio, rappresenta senza dubbio una garanzia di solidità futura. Parliamo di un gruppo a livello mondo da 140mila dipendenti che opera in più di 50 paesi e un utile netto di 6 miliardi nel 2015».  Cariparma ha recentemente varato un piano industriale con 600 assunzioni di giovani: «si sta espandendo ed ha interesse a presidiare la Toscana e l’Italia centrale, ragione per la quale ci aspettiamo in prospettiva investimenti importanti e crescita della banca e della sua funzione di sostegno all’economia e dei sistemi economici locali».

«Non ci nascondiamo che i prossimi mesi però saranno complessi come in ogni integrazione, fusione o incorporazione – dicono i sindacalisti Fisac Cgil Claudio Fiaschi e Daniele Quiriconi –. Pur non essendoci in Toscana molte sovrapposizioni di rete, ci sarà comunque da verificare se saranno confermati i piani industriali precedenti e la volontà (su cui non nutriamo dubbi) di voler affrontare le eventuali riorganizzazioni attraverso la strumentazione contrattuale e il confronto con il sindacato. Prima di esprimere un giudizio compiuto quindi e in attesa del completamento dei necessari atti formali da parte degli organi aziendali e il completamento del percorso burocratico che si completerà ragionevolmente in autunno, ribadiamo la fiducia su una prospettiva che sembra possa dare finalmente sicurezza a lavoratori, risparmiatori e al territorio». 

Anche il cda della Cassa di Risparmio di San Miniato, del resto, dopo un anno di trattative – scattate dopo il rosso da 67 milioni di euro e l’urgenza di un rafforzamento patrimoniale arrivato a 150 milioni – ha rotto il silenzio prendendo: «atto dell’avvio delle discussioni preliminari tra Credit Agricole Cariparma spa, Banca d’Italia e Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi in vista di una possibile acquisizione, tra le altre, della nostra Cassa».