Un fondo di Panama per Carismi. Pronta un’offerta da 150 milioni

San Miniato: trattativa avanzata con Barent’s per il salvataggio

Ore delicate per l'istituto di credito sanminiatese

Ore delicate per l'istituto di credito sanminiatese

San Miniato (Pisa), 18 gennaio 2017 - Il fondo anglo-panamense Barent’s potrebbe formalizzare in questi giorni l’offerta da 150 milioni di euro per prendere il controllo della Cassa di Risparmio di San Miniato Spa, da più di sei mesi in attesa di un aumento di capitale in grado di portare la banca in acque sicure con l’indice patrimoniale al di sopra del 12 per cento. Negli ultimi mesi infatti le ipotesi per il salvataggio della Carismi – sbarcata nel 2016 con un rosso di bilancio di oltre 67 milioni – sono state numerose: tutte le strade battute fin qui sono finite in un vicolo cieco e Bankitalia ha più volte rinviato la scadenza ultima per la messa in pratica del salvataggio. Ora c’è un’ulteriore scadenza: la fine del primo mese del 2017, termine entro il quale dovrà arrivare un’offerta vincolante.

Le trattative con la compagnia di Panama con sedi in varie capitali europee, Italia compresa, sono condotte sia dai vertici della banca (il presidente Alessandro Bandini, l’Ad Divo Gronchi e il Dg Silvano Piacentini) che dalla Fondazione Crsm – azionista di maggioranza con il 54% delle quote – tramite l’advisor Rothschild. Massimo riserbo su contenuti del piano aziendale, anche se da indiscrezioni l’ingresso Barent’s porterebbe al rafforzamento dell’attività nel campo assicurativo pur restando Carismi incentrata sul business bancario con target di riferimento le famiglie e le piccole e medie imprese.

Barent’s è il fondo entrato in campo all’ultimo tuffo – ed a tempo scaduto – nel dicembre scorso quando il fondo inglese Pve Capital, che aveva un accordo di esclusiva per la sottoscrizione dell’aumento di capitale da 160 milioni, ha fatto un passo indietro dopo due mesi e mezzo di trattative serrate. L’altro fondo che aveva mostrato interesse per Carismi, Interritus limited, con base a Londra, al momento sembrerebbe aver raffreddato i rapporti anche se viene dato ancora della partita insieme ad un terzo investitore minoritario.

La situazione di Carismi è vissuta con apprensione dalle istituzioni e dal mondo imprenditoriale del distretto di Santa Croce sull’Arno e dell’Empolese Valdelsa che ha storicamente la banca di San Miniato come punto di riferimento. Oltre che dai dipendenti che sono oltre 600 (sono previsti un centinaio di esuberi) sparsi nelle 88 filiali della Toscana.