Vertenza Artoni, verso la ripartenza con cassa integrazione

Pontedera, primi spiragli dopo l'incontro a Roma: ma restano i problemi dei dipendenti delle cooperative che erano in appalto

Le proteste

Le proteste

Pontedera, 3 marzo 2017 - Ora c'è qualche speranza davvero più concreta all'esito del tavolo romano è quella della cassa integrazione, ammortizzatore che consentirebbe ai coinvolti e travolti dalla vertenza Artoni – se non altro – di uscire dal limbo in cui si trovano: senza stipendio e non licenziati. A Pontedera il problema riguarda 33 dipendenti: 10 di Artoni e 23 di una cooperativa in appalto (la Arva). E’ stato infatti avviato, al ministero per lo Sviluppo Economico, un «percorso per soluzione della crisi» dell’azienda di trasporti reggiana con un «impegno a trovare una soluzione negoziale che preveda un affitto di ramo d’azienda con un perimetro da individuare, ridotto rispetto alla proposta iniziale e successivo acquisto da parte di Fercam che dovrebbe coinvolgere circa 150 lavoratori dipendenti del gruppo» emiliano. "Questa soluzione - osservano i sindacati  (Cgil, Cisl e Uil Trasporti) - alla luce della mancata acquisizione del ramo d’azienda da parte del Gruppo Fercam di Bolzano, «dovrà essere definita entro il prossimo 10 marzo.

Il Gruppo Artoni - viene spiegato - si è impegnato a reperire strumenti idonei per il proseguimento, anche parziale, delle attività operative in corso ed in tale ottica l’azienda attiverà l’istanza, appunto, per l’accesso alla Cigs. Artoni – chiedono i sindacati – deve farsi carico delle retribuzioni pregresse di tutti i lavoratori ed è necessario il coinvolgimento di tutte le regioni interessate per dare prospettive occupazionali e di reddito ai lavoratori indiretti senza salario e dell’indotto senza lavoro». In Toscana è stato aperto già un tavolo per Pontedera e per Calenzano. L’assessore pontederese Marco Cecchi segue la vicenda che è molto delicata soprattutto per i dipendenti della cooperativa. La verifica degli impegni assunti sarà il 14 marzo.