Cocomeri e droga, ecco il covo dello spaccio

Il nostro reportage nel bosco di Montefalcone, i blitz continui dei carabinieri

Carabinieri (foto di repertorio)

Carabinieri (foto di repertorio)

Pontedera, 3 luglio 2014 - NEL NASCONDIGLIO degli spacciatori anche una buccia di cocomero e bottiglie di birra vuote. Resti del bivacco in attesa di vendere la droga. Un vecchio sedile di un’auto e un copertone per il riposo dei “venditori di morte” che, al minimo segnale dalla strada, escono dalla boscaglia, passano le bustine, prendono i soldi e tornano nel nascondiglio. Nella fittissima vegetazione della riserva naturale di Montefalcone i carabinieri della compagnia di San Miniato e delle stazioni della zona — con Castelfranco più direttamente interessata in quanto competente per territorio — hanno attivato da mesi una sorta di presidio fisso. Il fenomeno dello spaccio di droga nel bosco è scoppiato tra la fine del 2013 e l’inizio di quest’anno.

LA NAZIONE, con questa sorta di piccolo reportage, ha deciso di raccontare in diretta ciò che avviene in questa parte del “polmone verde” del comprensorio del Cuoio per dare testimonianza della cronaca quotidiana e soprattutto dell’attività di decine di militari dell’Arma che ogni giorno (e notte) affrontano il fenomeno per sconfiggerlo. Da inizio anno — sono dati che emergono dagli articoli di cronaca pubblicati negli ultimi mesi — sono 14 gli spacciatori arrestati nella boscaglia, oltre 40 le persone segnalate alla Prefettura perché assuntori di sostanze stupefacenti, mentre sono preoccupanti i numeri del sequestro di droga: oltre 3 chilogrammi tra hashish (la maggior parte), cocaina e eroina. Un chilo e mezzo di hashish in una volta sola. Un giro di soldi consistente tra valore della droga sequestrata e contante trovato nelle tasche degli spacciatori e quasi sicuramente provento della vendita di sostanze stupefacenti. Spacciatori che per nascondersi salgono anche sugli alberi.

L’ATTIVITÀ dei carabinieri è anche amministrativa perché agli assuntori di droga che vanno al margine del bosco lungo la strada tra Montefalcone e Staffoli per comprare dagli spacciatori — nordafricani e quasi tutti marocchini — molto spesso viene ritirata anche la patente di guida. Nel “polmone verde” del comprensorio del Cuoio lo spaccio non è stato ancora sconfitto, ma la costante e massiccia presenza dei carabinieri (anche in borghese) lo sta contenendo. La zona, tra l’altro, è tenuta d’occhio anche dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato che sulla provinciale Montefalcone-Staffoli hanno una caserma e costantemente controllano i boschi.

 

di Gabriele Nuti