Il pubblico del "Dramma" incontra il regista Scaparro

A Palazzo Grifoni conferenza di presentazione del testo "Il martirio dle pastore": presenta anche l'attore Salines

Conferenza

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San Miniato, 25 maggio 2016 - E' una storia di fede portata all’estreme conseguenze del sacrificio della vita. E’ questo il messaggio profondo del testo "Il Martirio del Pastore" di Samuel Rovinski, che sarà Dramma Popolare a San Miniato il 15 luglio per la settantesima edizione della Festa del Teatro. Un testo legato alla figura di Arnulfo Romero, il vescovo salvadoregno ucciso perché difensore aperto e coraggioso del popolo di cui è stato pastore. Il 27 maggio, a Palazzo Grifoni, alle 17.30 sarà aperto un dibattito su questa figura di vescovo, già beatificato da Papa Francesco, a cui saranno presenti Maurizio Scaparro, regista di rilievo nel panorama del teatro internazionale, un nome che mancava alla lista dei grandi registi che hanno lavorato per il Dramma – oggi guidato da Marzio Gabbanini – e che questo è orgoglioso di accogliere nella città in una prova teatrale assai impegnativa.

Con lui Antonio Salines, direttore del teatro Belli di Roma, attore di fama, di vastissima esperienza, capace di spaziare in ogni genere teatrale sempre con la stessa efficacia e grande bravura; infine una giovane attrice, Eleonora Zacchi, che ha lavorato con estrema puntualità sull’adattamento del testo, una giovane di grandi promesse, ora responsabile del teatro sperimentale “Grattacielo” di Livorno. Con loro i rappresentanti della stampa e il pubblico in sala potranno dibattere gli aspetti più significativi della figura di Romero, con il coordinamento del direttore artistico del Dramma Popolare, don Piero Ciardella.

È questo l’inizio di un percorso di approfondimento di carattere storico-culturale utile a preparare il pubblico a una migliore fruizione dello spettacolo che culminerà il 12 luglio con la presenza dello storico Franco Cardini, un vero esperto di storia dei Paesi dell’America Latina e oltre, una figura cara ai sanminiatesi che saprà, insieme a Delio Fiordispina, diretto conoscitore di Romero, completare, in maniera brillante, come di consueto, il quadro nel quale si colloca la vicenda del popolo salvadoregno e del suo pastore.