Zelindo, un giallo lungo un secolo Foto su Facebook risolve il mistero

L’emozione della famiglia Buti: «Sparito durante la Grande Guerra»

Di Zelindo Buti si erano perse le tracce per un secolo. Era morto in guerra in Polonia

Di Zelindo Buti si erano perse le tracce per un secolo. Era morto in guerra in Polonia

Santa Maria a Monte, 27 febbraio 2017 - Cento anni. Tanto hanno dovuto aspettare i familiari di Zelindo Buti per avere sue notizie. Si tratta di un valoroso soldato, originario di Santa Maria a Monte, scomparso durante la guerra del 15-18. A portarle, la notizie, il sassarese Mario Turis.

Con un utilizzo costruttivo di Facebook è riuscito a dare una gioia inaspettata ai familiari ormai rassegnati. Non che la conferma della morte sia di per sé una notizia gioiosa, ma in questo contesto sapere almeno dove riposi il loro congiunto, e dove poter portare un fiore, dona un certo sollievo; nonostante la distanza. Sì, distanza, perché quella che sembra a tutti gli effetti una sepoltura, la riporta una lapide all’interno del cimitero dei caduti italiani della prima guerra mondiale di Breslavia, in Polonia. E come ha fatto un cittadino di Sassari a scoprire i resti di un pisano in Polonia? «La mia compagna è polacca. Durante una visita nei luoghi originari della sua famiglia mi sono imbattuto in questo cimitero. Lì ho trovato lapidi con nomi italiani, a volte storpiati, e relative date di nascita e morte. Tornato in Italia ho incrociato le notizie in mio possesso con la banca dati del Ministero della Difesa. Per i nominativi rintracciati i gruppi di paese su Facebook hanno fatto il resto - racconta Turis - ». E il sassarese si è iscritto anche su ‘Sei di Santa Maria a Monte..’, dove, non per caso, era presente anche Deanna Buti ora residente a Milano. «Quando ho visto la foto postata non potevo credere ai miei occhi. Mi sono emozionata. Quello era lo zio scomparso e mai ritrovato. Ho avvertito subito mio marito e mia sorella Liliana. Approfittando del suo compleanno sono tornata in Toscana per condividere la scoperta».

In realtà la storia completa narra di due fratelli, Virgilio e Zelindo, appunto. Mentre il primo fece ritorno nel paese natio ricostruendosi la vita con una famiglia, del secondo si erano perse completamente le tracce gettando nel naturale sconforto tutti i suoi cari. Ma il caso, la tenacia, la fortuna e la multimedialità senza età delle sorelle Buti, sono state le concause che hanno riportato i ‘resti’ di Zelindo tra le braccia dei suoi familiari. «Adesso mi attiverò con l’amministrazione comunale per conoscere se almeno i resti di Virglilio si trovino qui a Santa Maria a Monte.

A breve non è esclusa la possibilità che una rappresentanza della famiglia parta in direzione Polonia». Scontati i ringraziamenti a Mario Turis. «Gli siamo grati. Molto. Se non fosse stato per lui forse non avremmo più saputo nulla di zio Zelindo» conclude Deanna Buti.