Yordan, sparito nel nulla. "Era convinto che ce l'avessero con lui" / VIDEO

Pontedera, il giallo di Yordanov. La moglie: "E' tutto così strano"

 Denitsa Dimitrova, moglie di Yordan Yordanov Kratev sparito da casa da 2 mesi

Denitsa Dimitrova, moglie di Yordan Yordanov Kratev sparito da casa da 2 mesi

Pontedera (Pisa), 4 dicembre 2016 - Yordan Yordanov, il bulgaro di 43 anni scomparso da Pontedera lo scorso 14 ottobre, è salito su un treno? Ma per andare dove? Magari in Bulgaria? Eppure nella terra natale, dove tutti lo cercano dopo l’allarme scattato in Italia, non si è fatto vivo con nessuno. Neanche con amici.

«Manca da casa da quasi due mesi – dice la moglie – E, nonostante gli appelli (a tarda notte anche a Chi l’ha visto? ndr) non ci sono segnalazioni. Si può sparire tra la Rotta e Santa Maria a Monte in pieno giorno? Nessuno ha visto, nessuno sa, mi sembra impossibile».

«Mi spiego meglio – aggiunge Denitsa Dimitrova che vive con Yordan Yordanov Kratev da 16 anni e che con lui ha una figlia minorenne –.I cani molecolari lo hanno fiutato ai binari 2 e 3 della stazione di Pontedera, ma nessuno lo ha visto quel giorno in stazione. I colleghi della ditta in cui lavorava fino a pochi giorni prima non hanno riferito alcunché di significativo, nessuno a parte noi e i carabinieri si è fatto avanti per cercarlo. Strano vero? Non ci avrebbe lasciate così, senza un motivo, anche se era depresso e provato».

Un mistero fitto, questo, iniziato la mattina del 14 ottobre quando la moglie lo saluta in cucina e quando più tardi, gli occhi della figlia saranno gli ultimi a vederlo.

Anche sul volo per Londra dove lo aspettava un lavoro da corriere – prenotato per qualche giorno dopo la scomparsa – è rimasto vuoto. Ma dov’è andato Yoardanov? «Negli ultimi quindici giorni era più depresso, non dormiva la notte – aggiunge la donna –. Si era fissato che qualcuno ce l’aveva con lui. Poi è voluto anche venire via dal posto di lavoro: diceva che non ci voleva più andare, che non si trovava bene, senza però aggiungere altri dettagli particolari. Io, come sempre, l’ho assecondato cercando di tranquillizzarlo, sono sempre stata dalla sua parte e l’ho invitato a chiamare i nostri amici, ne abbiamo diversi con possibilità di aiutarlo: infatti è arrivato subito il lavoro all’estero. Aveva comprato anche un cellulare nuovo per la partenza».

Ma quel cellulare è rimasto a casa. Lui è uscito con il vecchio telefono mezzo scarico. I suoi vestiti sono tutti nell’armadio, ha preso un po’ di contanti e – forse in pullman – pare abbia raggiunto Pontedera. Eppure aveva detto che sarebbe andato a Santa Maria a Monte a fare lavoretti alla casa quasi ultimata.

Del caso si occupa l’avvocato Tiziana Mannocci, che ha contattato la trasmissione di Federica Sciarelli per concordare un servizio più approfondito. Il legale, nei prossimi giorni, studierà il caso nei dettagli: «Siamo davanti ad una fattispecie che, come tutte le scomparse, ha contorni angoscianti – spiega – Però qui abbiamo qualcosa in più. Abbiamo un 43enne senza particolari problemi economici, con un nuovo lavoro e una famiglia che lo ama che svanisce nel nulla». Il telefono, l’ultima cella, l’ha agganciata a Pontedera. Il suo bancomat non registra movimenti. Aveva un conto bulgaro con carta di credito a cui la moglie non ha accesso e che potrebbe parlare. «Andrò in Bulgaria tra qualche giorno», dice la donna con gli occhi gonfi e che si prepara a tornare nella casa nuova senza di lui. Prova durissima.