Per ricostruire serviranno almeno 15 anni: «La strage silenziosa degli animali»

L’intervento dei vigili del fuoco per evitare che le fiamme si propaghino ulteriormente

L’intervento dei vigili del fuoco per evitare che le fiamme si propaghino ulteriormente

Valdera 20/07/17- «Ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco, con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro ed al turismo in provincia di Pisa». E’ l’allarme che lancia Coldiretti, dopo l’incredibile escalation di incendi che, da domenica scorsa, sta mandando in cenere le nostre terre. Dalla Valdera alla Valdicecina, il fuoco avanza.

E riduce tutto in fumo. «Pensiamo all’ondata devastante di incendi che ha colpito le colline di Volterra, favorita dall’azione di piromani, e che provoca un costo per la collettività stimabile in circa dieci mila euro all’ettaro percorso dalle fiamme (pensate che, solo a Volterra, sono bruciati 600 ettari di terreno, ndr)». Le preoccupazioni dell’associazione di categoria sono alle stelle, soprattutto per l’impatto travolgente che stanno subendo le aziende.

«Nell’area dell’incendio pascolano molte aziende ovine – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Pisa – che ora dovranno far fronte all’acquisto di foraggi che venivano prodotti nei prati-pascoli in tutto il periodo estivo ed autunnale. Purtroppo, a causa dei prezzi bassi e delle forti oscillazioni del latte, oggi non hanno le disponibilità economiche per affrontare la calamità dell’incendio.

Per loro, si tratta di un altro duro colpo». L’analisi di Coldiretti prosegue: «Per ogni ettaro di macchia mediterranea andata in fumo – spiega il presidente di Coldiretti Pisa Fabrizio Filippi – sono morti in media 400 animali, fra mammiferi, uccelli e rettili. Ma sono migliaia le varietà vegetali danneggiate dagli incendi come i boschi di querce, di faggio, di castagno, ma anche i funghi o le erbe aromatiche».

Nei boschi andati a fuoco ora saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali, vedi la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti. Ma anche quelle di natura hobbistica per gli scrigni del bosco che coinvolgono, da settembre, migliaia di appassionati.

«Insieme alle disdette provocate in molti agriturismi, sono gravi anche i danni diretti registrati alle coltivazioni agricole, le perdite di animali, con la distruzione di numerosi fabbricati rurali. Anche specialità alimentari – prosegue Filippi - sono andate perse come vigneti, oliveti e pascoli.

Per difendere il bosco, occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione, e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli.

Occorre cogliere le opportunità offerte dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agricolo e forestale». conclude Coldiretti.