Sotto processo per aver picchiato la compagna fino a farla abortire

Pontedera, un 40enne tunisimo residente in Valdera è accusato di maltrattamenti, lesioni personali e violenza sessuale

Tribunale di Pisa

Tribunale di Pisa

Pontedera, 20 giugno 2017 - Ora  è arrivata nell’aula penale del tribunale di Pisa, davanti il primo collegio (presidente Pietro Murano) una storia di maltrattamenti in famiglia che ha avuto il suo culmine con il procurato aborto. Una storia di violenze avvenuta in Valdera, dove la famiglia tunisina si era trasferita da Piombino: prima residenza in cui le violenze erano cominciate. Una coppia come tante che ha vissuto, fino alla separazione, in Alta Valdera. Il 40enne tunisino, difeso dall’avvocato Antonella Antonelli, risulta assente e non era presente alla prima udienza che è scivolata via con un veloce rinvio a novembre a causa dell’attenzione dei penalisti. Un bollettino raccapricciante il capo d’imputazione: violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, procurato aborto e minacce. I fatti sono del 2011 e sostiene l’accusa il pm Alto Mantovani.

Le prime indagini si sono svolte a Livorno dove la presunta vittima, assistita dall’avvocato Daniela Rondoni, chiese per la prima volta aiuto alle forze dell’ordine. Poi ci fu il trasferimento della famiglia in Valdera dove, però, si trasferirono anche le botte, sempre più forti e violente tanto da perde il figlio in grembo. La presunta vittima è stata ospitata in una struttura protetta