Licenziamenti nei supermercati, "dopo le ferie forzate la lettera choc" / VIDEO

Presidio davanti alla catena Tuodì, clienti invitati a non entrare

Il presidio in un punto vendita a Pontedera (foto Sarah Esposito/Germogli)

Il presidio in un punto vendita a Pontedera (foto Sarah Esposito/Germogli)

Pontedera (Pisa), 29 giugno 2017 - "Lavoravo per questa azienda da 20 anni. Ho conosciuto i vari passaggi e i vari nomi. Nello specifico lavoravo a Livorno, anche con ruoli di responsabilità. Ho sempre dato il massimo in quello che ho fatto. Ma poi un giorno la mia preposta mi ha detto che dal primo giugno sarei dovuta andare in ferie forzatamente. Ho chiamato il titolare e mi ha spiegato che per alcuni problemi aziendali era necessario andare in ferie. E invece mi avevano già spedito la lettera di licenziamento. Io sono andata in ferie il primo giugno e la lettera è datata il 31 maggio. Nessuno aveva mai fatto cenno a possibili licenziamenti. Mi mancano 5 anni alla pensione e questa lettera non permettere di richiedere la disoccupazione perché non c’è stato preavviso. Come facciamo a vivere così?".

Questa è una delle tante storie che stanno dietro al numero delle 79 lettere di licenziamento inviate dalla Gimar. Avvisi arrivati il più delle volte mentre i lavoratori si trovavano in ferie, durante quella pausa che sarebbe dovuta servire per ripristinare la situazione dopo la crisi del mese di maggio. Per protestare contro questa situazione decine di lavoratori si sono dati appuntamento ieri mattina alle 8.30 davanti al punto vendita di Pontedera, diventato il simbolo di questa battaglia. "Armati" di volantini e striscioni hanno protestato per sensibilizzare i consumatori e i clienti abituali del supermercato durante tutto l’orario di apertura. A ogni macchina che arriva nel parcheggio viene spiegato il motivo della protesta e in tanti decidono di andare a fare la spesa altrove.

"La mia lettera è datata 9 giugno – racconta una lavoratrice del punto vendita di Pontedera – io il 10 e l’11 giugno ero qui a lavorare e poi sono arrivata a casa e ho trovato la busta. Tutto senza che nessuno mi dicesse niente".

Le 79 lettere riguardano tutta la Toscana. Nella sola provincia di Pisa si parla di 10 licenziamenti che riguardano i punti vendita della Capannina di Cevoli, di Putignano, Cascina e Pontedera, e solo nel supermercato di Via Tosco Romagnola nella zona della Bianca i lavoratori coinvolti sono 3. Tutto sembra essere partito con un problema di rifornimenti dei reparti di gastronomia e macelleria gestiti proprio dalla Gimar, problema che avrebbe dovuto trovare soluzione durante le settimane di ferie forzate date ai dipendenti.

"Qual è il motivo dei licenziamenti? Nessuno – risponde Carlo Pino della UilTucs Pisa – Abbiamo impugnato tutti i licenziamenti e faremo una vertenza. Sono licenziamenti senza preavviso e non è stata aperta una pratica di esubero". Intanto il 6 luglio a Roma ci sarà l’incontro tra sindacati e Tuodì, il destino dei lavoratori è appeso alla decisione delle parti.

Sarah Esposito