Il Pontedera ci prende gusto a soprendere fuori casa

Pareggio 0-0, ma punto prezioso nel campo difficile del Teramo

Il tecnico del Pontedera Paolo Indiani

Il tecnico del Pontedera Paolo Indiani

Pontedera, 9 gennaio 2016 - Il Pontedera si conferma animale da trasferta. A Teramo strappa il quindicesimo punto esterno (su 25 totali) grazie al terzo pareggio lontano dal Mannucci dopo Savona e Ancona, nonché terzo 0-0 stagionale assoluto. E se questa difficile gara era attesa con curiosità per capire, dopo la lunga sosta invernale, quali traguardi possano materializzarsi sulla strada granata, beh, la risposta è stata sicuramente incoraggiante.

Rispetto al 2-0 sul Santarcangelo, Videtta e il maggiore dei Gemignani restano in panchina ma con i granata schierati ancora col 3-4-2-1 (un atteggiamento tattico utilizzato nelle due precedenti partite e che ha fruttato altrettanti successi: quello con i romagnoli e a Carrara) e il rientro di capitan Vettori in mezzo alla difesa le variazioni sono dalla cintola in su.

Anche perché se le due scelte cui sopra sono puramente tecniche, l’assenza di Disanto (problema all’inguine: domani verranno eseguiti accertamenti ma si parla di una-due settimane di stop) costringe Indiani a inventarsi qualcosa per provare a sopperire alle capacità dell’ala di attaccare la profondità con il suo sprint. Così l’allenatore del Pontedera opta per il debutto del neo arrivato Luperini e lo piazza in linea con Bonaventura a fare da primo rifornimento a Scappini, mentre utilizza Kabashi, anche lui al rientro dopo un fastidio alla schiena, sulla riga di mediana per sfruttarne l’inserimento nei varchi che si aprono.

Esperimenti che portano i loro frutti nel corso della prima frazione – le due palle gol della metà iniziale di gara sono proprio dei granata – disturbata però dall’infortunio a Polvani (dentro Videtta dopo mezz’ora) che prima di Teramo non aveva perso un solo minuto di campionato. Su un terreno dove nessuno è riuscito a far festa completa, anche nella ripresa i granata offrono sempre l’impressione di poter pungere, e un paio di volte ci vanno vicino.

Così, se dopo un quarto d’ora Vivarini innalza il tasso tecnico dei suoi con il doppio innesto di Petrella-Da Silva, Indiani fa rifiatare Luperini e con Daniel Gemignani addensa il centrocampo passando al 3-5-2, mantenendolo anche con l’ingresso di Cesaretti nel finale. Il punteggio così non si schioda e per la comitiva pontederese – compresa la ventina di Ugp presenti al Bonolis – nel viaggio di ritorno si può sorridere. E sognare.