Ponsacco, tornano i nomadi. E il Comune ordina lo sgombero

Camper nel parcheggio della zona industriale. Subito proteste

Il parcheggio davanti a Ferretti Demolizioni, le carovane  e alcuni panni stesi

Il parcheggio davanti a Ferretti Demolizioni, le carovane e alcuni panni stesi

Ponsacco, 12 aprile 2017 - Cambia l’area, resta la «consuetudine». Nuove carovane di nomadi si sono fermate nel parcheggio pubblico di via San Piero e Casato, a pochi passi da viale Europa e – per intenderci meglio – davanti alla ‘Ferretti Demolizioni’ nella zona industriale di Ponsacco.

A quanto risulta si tratterebbe della stessa famiglia (pur tuttavia non delle stesse persone) che nei mesi scorsi in più di un’occasione avevano occupato il parcheggio del supermercato Lidl.

Un fenomeno che aveva provocato vaste proteste sia da parte dei residenti che delle attività commerciali tanto da costringere l’Amministrazione a «sbarrare» l’area con panettoni in cemento tali da impedire il parcheggio di camper, roulotte e quant’altro.

«Alle 14 di lunedì 10 aprile – scrive il Comune in un’ordinanza di sgombero – si sono insediati diversi caravan e autocaravan con a bordo soggetti nomadi. Preso atto delle numerose segnalazioni da parte dei cittadini e dei proprietari di attività produttive, fabbriche e residenti e alla luce di un potenziale pericolo per la salute e l’igiene abbiamo ritenuto indispensabile e improrogabile lo sgombero dei nomadi». Ma la legge italiana prevede – e questa ‘maglia’ viene contestata per la sua elasticità – che l’ordinanza prima di essere eseguita garantisca almeno 48 ore di comporto per la notifica dell’atto. Insomma, una volta parcheggiate le carovane al Comune occorrono di fatto tre giorni prima imporre la partenza.

«Entro domani all’ora di pranzo (oggi per chi legge ndr.) – assicura il comandante della polizia Andrea Gambogi – l’area tornerà sgombra». Intanto però in queste ore hanno fatto bella mostra di sé diversi caravan – qualcuno anche nuovo – e panni stesi al sole: il tutto in barba al più semplice decoro urbano. La paura, esattamente come avvenuto alla Lidl, è che questa nuova zona venga individuata dalle carovane come «tappa fissa» e che quindi ciclicamente si ripeta il fenomeno.