Morì mentre aspettava i soccorsi. Ecco perché il centralino era ko

Prosegue l’inchiesta della magistratura sulla chiamata al 118

Un'auto medica

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Pontedera, 19 gennaio 2017 - Dopo due mesi e mezzo non sono ancora chiare le cause del guasto alla centrale del 118 di Pontedera. Guasto avvenuto proprio nel momento in cui da Ponsacco la famiglia di Paolo Ghelardini, 67 anni, stava cercando di allertare i soccorsi perché l’uomo si era sentito male in giardino e non dava segni di vita. Ghelardini morì e la Procura della Repubblica di Pisa ha aperto un’inchiesta.

Secondo il gestore della rete telefonica ci sarebbe stata una «perdita di sincronismo tra i due flussi primari delle linee telefoniche» e questo sarebbe il motivo del black out alla centrale. L’altro problema emerso è che la perdita di sincronismo e il conseguente blocco dei telefoni del 118 non sono stati preceduti da alcun segnale di allarme. Secondo i tecnici questo dipenderebbe dal fatto che l’intensità del guasto non sarebbe stata tale da far scattare l’alert.

Erano circa le 10,30 della mattina del 4 novembre quando le due linee del 118 andarono in tilt per circa mezzora tanto da far scattare la procedura d’emergenza che prevede di comunicare il non funzionamento dei telefoni alle associazioni di volontariato, ai carabinieri e alla polizia, alle centrali 118 vicine e ai pompieri, con l’immediata individuazione di un numero telefonico per raggiungere la centrale isolata. Dai controlli effettuati, l’ufficio di Estar che si occupa delle infrastrutture dell’Asl Nord Ovest non ha individuato guasti il 4 novembre, affermando che «tutto risultava attivo e funzionante».

Non era scattato l’alert, appunto, e gli uffici tecnici, secondo le notizie in nostro possesso, starebbero lavorando per evitare che questo possa accadere di nuovo. Nel frattempo, comunque, procede il lavoro della magistratura che potrà andare ancor più a fondo e che riceverà i risultati dell’indagine interna aperta dall’Asl.

Il decesso del sessantasettenne ponsacchino aggrava, inutile specificarlo, il guasto ai telefoni del 118. La famiglia di Paolo Ghelardini attende di sapere se i ritardi dei soccorsi causati dal non funzionamento delle linee telefoniche possono essere una delle cause della morte del pensionato di Ponsacco, che era cardiopatico. Per richiedere i soccorsi per il marito, la moglie di Paolo Ghelardini telefonò ai carabinieri che attivarono direttamente un’associazione di volontariato e scortarono l’ambulanza fino all’arrivo al pronto soccorso di Pontedera.

Una storia dolorosa ed estremamente complessa tanto che l’Asl ha cercato di ricostruire con audit, verifiche, riunioni, indagini interne e controlli incrociati protrattisi per due mesi e mezzo. Il corpo del pensionato è stato sottoposto ad autopsia, ma non si conoscono i risultati che, comunque, saranno in mano alla magistratura che ha aperto un’indagine affidandola alla dottoressa Lydia Pagnini.