«Personale sanitario ridotto all’osso e ritardi per l’apertura del cantiere»

Ospedale Pontedera, nuovi problemi per il reparto dialisi. L’Aned convoca assemblea

L’assessora Saccardi in visita all’ospedale Lotti

L’assessora Saccardi in visita all’ospedale Lotti

Pontedera, 23 maggio 2017 - «Personale sanitario ridotto all’osso e ritardi preoccupanti per l’apertura del cantiere, che rischiano di compromettere la costruzione della nuova Dialisi». L’Aned lancia l’allarme e convoca d’urgenza per domenica (ore 9 in sala Carpi a Pontedera) un’assemblea per fare il punto della situazione.

L’obiettivo è chiedere chiarimenti su quanto fatto – e soprattutto su quanto ancora da fare - alla direzione dell’ospedale di Pontedera ma anche all’assessorato alla Sanità della Regione. Le ultime – in senso puramente cronologico – rassicurazioni sull’avvio dei lavori, del resto, erano arrivate direttamente da Stefania Saccardi in occasione dell’inaugurazione del Punto aiuto per i malati dell’Oncologia. Lo scorso aprile, infatti, l’assessore toscano in visita al presidio aveva espresso il desiderio di avere subito tra le mani il cronoprogramma che dovrebbe metter fine al calvario dei dializzati, costretti a far terapia nel container ‘parcheggiato’ nel cortile del nosocomio cittadino ormai da gennaio 2015.

Una soluzione temporanea, quella del reparto mobile per l’emodialisi, da adottare – secondo l’accordo originale – solo per sei mesi: invece il container continua a lavorare a pieno ritmo da ben due anni, appunto. «Nonostante le promesse – spiegano dall’associazione dializzati – non abbiamo avuto notizie e non è stato più possibile confrontarci con nessun rappresentante della giunta regionale. La preoccupazione cresce con l’avvicinarsi del termine ultimo per spendere gli oltre 3 milioni già stanziati dal Governo». Scaduto il biennio – partito col decreto Saccardi già sei mesi fa – entro il quale devono partire le gare per la costruzione del nuovo reparto, la cifra stanziata non potrà più essere sbloccata. Insomma, sarà necessario ripartire da zero con la presentazione di un nuovo progetto.

Accanto all’annosa vicenda, però, si è aperta recentemente un’altra voragine: quella dell’assistenza sanitaria ai dializzati.

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