Soldi per i migranti? "Lo Stato paga con ritardi di sei mesi"

Le cooperative che si occupano dell'accoglienza lamentano una situazione di forte affaticamento

Migranti ospitati nel Valdarno

Migranti ospitati nel Valdarno

Pontedera, 26 ottobre 2016 - Il problema c'è anche  in Valdera e nel Valdarno: le principali cooperative che si occupano dell’accoglienza lamentano ritardi di ben sei mesi nella riscossione delle quote pro capite per ogni migrante. Un ritardo che ha, come conseguenza, l’affaticamento delle casse. Qui, dunque, nessuno è al collasso ma se dovesse continuare questo ‘contagocce economico’ non tarderebbero a crearsi pericolosi accumuli di conti da saldare.  Iniziamo la nostra inchiesta dalla Valdera dove la cooperativa Arnera – impegnata nell’accoglienza diffusa – si occupa di 20 appartamenti occupati da 54 soggetti nell’area pisana (con convenzione diretta con la Prefettura) e 97 soggetti in Valdera (in convenzione con l’Unione dei Comuni della Valdera). «Dobbiamo ammettere i ritardi – spiega il presidente Cioni – E’ vero, lo Stato paga anche con sei mesi di ritardo e questo, nonostante la nostra sia una cooperativa di medie dimensioni, ci crea dei disagi: è evidente che dobbiamo anticipare tanti soldi per pagare l’affitto degli appartamenti, per fornire il cibo ai migranti, il vestiario, le medicine, l’assistenza legale e quant’altro».

«C’è tutto un lavoro che non si vede ma è importante e costa – aggiunge Filippo Mariani, vicepresidente di Arnera –. Come ad esempio il costo del personale specializzato che mettiamo a disposizione, come i mediatori». 

Le cooperative ricevono 35 euro lordi per ogni soggetto: quota che deve ritenersi omni comprensiva di tutte le spese e necessità. Questa situazione si riverbera nel Valdarno dove tra le realtà che vi operano c’è la Pietra D’Angolo che gestisce 19 appartamenti sparsi nei Comuni del Comprensorio del Cuoio, alcuni in convenzione con la Società della Salute.

omplessivamente la cooperativa si occupa dell’accoglienza di circa 100 migranti. «Non abbiamo fatto ancora passi formali per questi ritardi nei pagamenti che sono arrivati, appunto, fino a sei mesi. Ma abbiamo sottolineato verbalmente questo disagio sia alla prefettura di Pisa che a quella di Firenze, visto che operiamo per entrambe – spiega la presidente Michela Di Vita –. Stiamo anticipando tutto, senza incassare: non è difficile fare il conto, sono decine e decine di migliaia di euro. Così non è semplice andare avanti anche se, prima di tutto, ovviamente, viene l’assistenza a queste persone delle quale abbiamo deciso di farci carico». Nel Valdarno opera, nell’accoglienza ai migranti, anche il movimento Shalom di San Miniato e la Misericordia di Empoli. Tra Valdera e Valdarno, ogni anno, lo Stato versa oltre tre milioni per gestire i migranti. Ma pagando senza fretta.