Strano suicidio di Massimiliano Rossi, indaga la madre

Daniela Fadani ha pubblicato su Facebook la foto del coltello con cui l'imprenditore si sarebbe suicidato in Spagna

Daniela Fadani

Daniela Fadani

Ponsacco, 12 maggio 2016 - Nuovi misteri e speranze nella morte di Massimiliano Rossi. Ora indaga la madre che ha pubblicato su Facebooh la foto del coltello con cui il figlo si sarebbe suicidato nell’agosto scorso, per il dolore del fuoco che lo stava divorando. Daniela Fadani, la mamma del patron dell’ex «Insomnia» di Ponsacco, chiede aiuto al popolo del più grande social network sperando che qualcuno la aiuti a scoprire com’è morto suo figlio in quell’isola che Rossi stesso aveva denunciato essere terra di misteri e sette sataniche. «Oggi, nove mesi che Massimiliano ha lasciato la vita terrena, le indagini non ci sono state – si legge nel post della signor Fadani Rossi – questa è l’arma che secondo la Guardia Civil è stata trovata accanto al corpo di Massimiliano e che ha provocato la sua morte». «Il fuoco non ne è stata la causa, forse lo hanno appiccato i colpevoli, per cancellare le impronte – prosegue la donna che non si dà per vinta dopo aver lanciato appelli anche in televisione – Qualche conoscente o amico di Massimiliano riconosce questa arma? Era sua ? Mi fate sapere per favore? A me non hanno chiesto di riconoscere questa arma, sono io che ora investigo per conto mio».  Massimiliano Rossi fu trovato carbonizzato con un coltello piantato nel petto. Il 42enne era in Spagna, a Ibiza, da alcuni anni, aveva nuovi progetti imprenditoriali, ma si dedicava anche alla meditazione. Era molto conosciuto per il suo furgoncino coloratissimo con la scritta «Peace». E’ morto l’11 agosto scorso alle 19,11: la sua morte è stata ripresa da alcune telecamere. Le indagini, formalmente, sono ancora aperte. Ma ferme a quel coltello con cui Rossi, secondo gli inquirenti, si sarebbe pugnalato per non soffrire dilaniato dalle fiamme. La mamma in questi mesi ha puntato il dito contro diverse stranezze. Non sono mai stati acquisiti i tabulati telefonici dell’utenza di Rossi, poi c’è il fatto che due donne prima della signora Fadani andarono a chiedere informazioni alla Guardia Civil quasi a sincerarsi che Massimiliano fosse morto. Chi erano? Poi c’è quel messaggio carico di mistero che Rossi scrisse ad un’amica poco prima di morire sulle possibile sorte di una ragazzina di 15 anni scomparsa a Magaluf due anni prima e sulle sette sataniche. E infine: Massimiliano cinque giorni prima di morire aveva fatto una telefonata alle 21.57 della durata di quattro minuti alla Guardia Civl. «Perché?», ripete da mesi la signora Fadani.