Ritirava rifiuti non previsti dal servizio, licenziato dall'azienda

Pontedera, la Corte di Cassazione ha confermato la validità del provvedimento della Revet

Tribunale di Pisa

Tribunale di Pisa

Pontedera, 25 maggio 2017 - Fu licenziato perché ritirava rifiuti non previsti dal servizio. Ma lui, un operaio della Revet Spa, ha fatto ricorso fino alla Suprema corte la quale, però, ha confermato le precedenti pronunce. Ora l’operaio dovrà versare anche 4mila euro di spese all’azienda, oltre spese generali e tasse per il giudizio di legittimità. L’operaio, infatti, ha impugnato in Cassazione l’ordinanza con cui la Corte d’appello di Firenze rigettava il ricorso contro la sentenza del 2013, con la quale il giudice del lavoro di Pisa aveva confermato il licenziamento.

Ma come nasce questa vicenda? Era la primavera del 2012 quando Revet contestava ad dipendente in servizio dal 1996, con mansioni di autista addetto alla raccolta di vetro e plastica, che nel precedente mese aveva avuto segnalazione di inadempimenti nello svolgimento delle mansioni, da parte del destinatario, per aver prelevato da un determinato pubblico esercizio anche rifiuti diversi da quelli alla cui raccolta era invece addetto: in particolare aveva invece prelevato anche rifiuti organici ed indifferenziati da un bar che rientrava dal suo tragitto.

E con danno per l’azienda, che sarebbe stata quindi stata tenuta a smaltire tali ulteriori rifiuti con maggiori costi. L’operaio, nel ricorso, tra altri aspetti, lamentava anche come fosse stata ignorata la sua totale incensuratezza disciplinare nei sedici anni di «diligente e rispettoso servizio».