Incendio a Pomarance, riprendono le fiamme. Chiesto nuovo intervento di Canadair

Alta la stima dei danni: oltre 150 ettari di bosco bruciati e altrettanti di campi incolti

Pomarance, 4 agosto 2017 - L'incendio che ieri è divampato nel comune di Pomarance continua a dare segnali di ripresa. Alle 10 di questa mattina il rogo sembrava sotto controllo, ma nella seconda parte della mattina si è riattivato. Tanto che l'intervento di un Canadair nazionale inizialmente apparso risolutivo è stato nuovamente richiesto. I quattro elicotteri inviati dalla sala operativa regionale della Protezione civile e impegnati sul posto da questa mattina alle sei si sono infatti rivelati non sufficienti a far fronte al fuoco che cova sotto la cenere dei 150 ettari di bosco bruciati e altrettanti di campi incolti.

Ieri le fiamme sono arrivate ad avvolgere le torri di raffreddamento della centrale geotermica dell'Enel Cornia 2, subito evacuata senza conseguenze per il personale. Evacuato anche l'agriturismo Succantini, con diversi ospiti al suo interno. Il rogo si era esteso anche al territorio di Monterotondo Marittimo, in provincia di Grosseto. La stima della superficie bruciata supera i 300 ettari, di cui almeno la metà bosco e il resto campi incolti. Solo a Pomarance la prima stima è molto ingente: oltre 150 ettari. Questa mattina il fumo era visibile anche dall'Elba. Alle dieci poi l'incendio sembrava finalmente rientrato grazie all'intervento del Canadair. Arrivato verso le 8, il velivolo ha fatto subito la differenza. Sul posto erano rimasti i quattro elicotteri regionali e le squadre a terra. Ma nella tarda mattinata nuove fiamme hanno richiesto l'intervento di due elicotteri del servizio antincendi regionali.

L'incendio ha creato e sta creando non poche difficoltà anche per la presenza di quello che si chiama "spotting", ovvero lo sviluppo di focolai secondari a causa di ramaglia, frammenti di corteccia e altro materiale incandescente sospinto dal vento e dalle correnti generate dal calore fino a centinaia di metri di distanza.

La sala operativa regionale unificata della protezione civile segnala che sul posto ha impegnato quasi quaranta persone, tra volontari, operai forestali degli enti locali e vigili del fuoco. La direzione delle operazioni è affidata all'Unione montana della Val di Cecina.