Addio a Ignazio, angelo del volontariato e del fango

Una vita spesa per il paese e per gli altri. Il Mobile piange Pintus

Ignazio Pintus

Ignazio Pintus.

Ponsacco, 31 dicembre 2017 - Il fango incrostato sugli stivali, la schiena piegata sul rastrello e il sudore che trapassa la maglietta della Pubblica Assistenza di Ponsacco. Ignazio Pintus, 65 anni, se ne è andato lasciando un segno: lo scatto che lo ritrae fra gli angeli del fango dell’alluvione di Livorno immortala la sua vita. Generosa, sorridente, aperta agli altri. Luminosa come l’allestimento che ingloba – dalla Fiera del paese alla Befana – il negozio e poi l’intero edificio «Paul Shop», gestito dalla moglie, nella piazza principale della cittadina del Mobile. Ignazio era un amico, per molti: ognuno ha un ricordo personale che lo lega a questo uomo dal cuore d’oro spento da un male scoperto proprio mentre spalava fango nella città labronica. Ignazio era una colonna del paese. Si dice, spesso: in questo caso era vero. Il suo impegno era riconosciuto da tutti e lo dimostrano anche i fatti.

E’ stato premiato nella prima edizione del «Ponsacchiotto d’oro», il Nobel del paese. Ha fatto tanto per la comunità: dall’asilo delle Suore – con il meccanismo del sole e della luna del presepe che lo ha fatto risplendere a luce nuova – all’Acli dove ha aiutato in ogni occasione. E poi il suo grande «amore»: la Pubblica Assistenza dove si è distinto come volontario. Le missioni in Emilia Romagna e nell’Abruzzo terremotato, le raccolte fondi per aiutare le famiglia sarde, i turni di notte sulle ambulanze, le riparazioni gratuite delle caldaie alle persone che avevano bisogno e non potevano pagare.

Nato in paese vicino a Cagliari, decimo figlio di una generosa famiglia sarda, era prima emigrato a Torino e poi arrivato alla Rotta lavorando come muratore. Qui il passaggio alla Piaggio e l’incontro con la moglie Angela Romboli. Infine la decisione di mettersi in proprio come idraulico. Vasto il cordoglio: infiniti i messaggi anche su Facebook. E oggi altrettanta folla (alle 15) si riverserà nella chiesa centrale per l’ultimo saluto. «Oggi non sei più qui – scrive la Pubblica Assistenza –, ma ognuno di noi conserva dentro di sé un tuo sorriso, una tua parola, un tuo gesto. La Pubblica Assistenza assieme a tutti i suoi volontari si unisce in un abbraccio a Angela e alle figlie Silvia e Letizia in questo momento di grande dolore».