La Evantra
Pontedera, 28 ottobre 2016 - La Mazzanti Automobili è reduce di uno straordinario successo ottenuto da Evantra durante il primo evento ufficiale in Cina, un Paese che è diventato un importante punto di riferimento globale per i costruttori automobilistici di tutto il mondo e per i collezionisti, e dove da parecchi anni la domanda di marchi italiani più prestigiosi è molto alta.
E proprio da qualche mese un esemplare made in Pontedera è arrivato in Cina, e il suo proprietario continua a macinare molti chilometri, in pista e fuori. Essendo presenti con collaboratori ufficiali sin dall’inizio del progetto Evantra, il debutto di Mazzanti Automobili ad un evento pubblico era molto atteso e così il successo ottenuto durante quello tenutosi sul circuito di Shanghai riservato alle sole Supercar più esclusive, si è trasformato in un trionfo. Questo appuntamento, denominato China Circuit Carnival si è tenuto lo scorso weekend sul prestigioso circuito di Shanghai, famoso nel mondo per ospitare anche le gare delle vetture di Formula 1.
L’esemplare di Evantra bianco Dolomia ha rappresentato Mazzanti Automobili, all’evento.
«Il debutto ufficiale di Mazzanti Automobili in Cina è stato un importante avvenimento per l’azienda – commenta Luca Mazzanti, patron della casa automobilistica di Pontedera – L’evento che si è tenuto sul circuito di Shanghai, è il primo evento ufficiale in oriente, in cui Mazzanti Automobili ha partecipato portando una delle nostre Supercar. Detto questo, il lavoro a Pontedera non si ferma, anzi, oltre alle nuove commesse che di fatto hanno quasi esaurito la produzione 2017, stiamo lavorando costantemente sullo sviluppo di Evantra Millecavalli che presto vedrete su strada e stiamo lavorando su di una versione ancora più “speciale” di Evantra della quali vi parleremo nei prossimi giorni. Per fare tutto questo abbiamo ancora allargato l’organico aziendale ed investito costantemente nel nostro atelier, ogni quotidiana conferma costituisce per me la base per un nuovo importante obiettivo da raggiungere».