Tutti insieme per la protezione civile, anzi no: ogni Comune fa da solo

Le incongruenze del «Cuoio»: per 14 anni cercato (invano) un accordo

La sede operativa della Protezione Civile (foto Germogli)

La sede operativa della Protezione Civile (foto Germogli)

San Miniato, 21 luglio 2017 - La protezione civile? Comunale, anzi no, bisogna averne una intercomunale. Retromarcia, si torna a «ogni Comune fa per se» e gli altri si arrangiano. Era il 13 ottobre del 2003 quando l’allora consiglio provinciale deliberò la costituzione del centro intercomunale di protezione civile numero 4 denominato «Valdarno Superiore» composto dai Comuni di Santa Croce, che doveva essere il capofila, Castelfranco, Montopoli, San Miniato e Santa Maria a Monte.

Doveva essere, la protezione civile associata, il primo baluardo dell’unione dei Comuni della zona del Cuoio. E’ saltata anche quella, come del resto tutta l’unione che ormai «non s’ha da fare», per dirla come i Bravi a don Abbondio nei manzoniani Promessi Sposi.

Per unificare la Protezione civile del Cuoio il 12 marzo del 2006 venne sottoscritta una convenzione tra i Comuni con la successiva predisposizione del piano intercomunale costato, ovviamente, soldi pubblici. Piano adottato nel 2011 con l’esclusione di Santa Maria a Monte che ormai era passata all’Unione Valdera, ma mai approvato e mai diventato operativo. Insomma, quattordici anni volati via con un nulla di fatto, tra riunioni, incontri, lettere e comunicazioni più o meno ufficiali.

La convenzione tra i Comuni è scaduta e negli anni le amministrazioni del comprensorio del Cuoio (rimaste solo in quattro dopo il passaggio di Santa Maria a Monte alla Valdera dalla quale, peraltro, è uscita dopo il cambio del colore della giunta nel 2013) non sono più riuscite a raggiungere un accordo per poterne stipulare una nuova.

Il Comune di Santa Croce, come si legge nella delibera di giunta numero 168, approvata nel giugno scorso, «dovrà provvedere a gestire il servizio di protezione civile in piena autonomia e in tempi tecnici minimi alla redazione e all’approvazione di un piano comunale di protezione civile in considerazione degli obblighi posti a carico del Comune dalle normative vigenti».

Il piano comunale di Santa Croce dovrà prendere a riferimento il piano intercomunale del 2011 nelle parti applicabili alle esigenze del territorio di Santa Croce e compatibili con le normative successivamente intervenute, tra queste ultime l’aggiornamento del piano provinciale di protezione civile approvato il 30 gennaio scorso dalla Provincia.