Brogi a giudizio per diffamazione

Ponsacco, la Futura Immobiliare porta il sindaco davanti ai giudici

La sindaca Francesca Brogi

La sindaca Francesca Brogi

Ponsacco, 20 ottobre 2016 - A processo per il reato di diffamazione a mezzo della stampa. Francesca Brogi, attuale sindaca di Ponsacco, dovrà comparire davanti al giudice Donato D’Auria per aver pubblicamente offeso (secondo l’accusa) la reputazione di Giuseppe Giambra, amministratore unico della Futura Immobiliare. L’udienza, inizialmente prevista martedì scorso in tribunale a Pisa, è stata rinviata a novembre del prossimo anno. «La Brogi? Ha solo espresso un parere, coperto dal diritto di critica» replica il suo avvocato.

La Futura Immobiliare, lo ricordiamo, è l’impresa che nel 2001 comprò il terreno di via Rospicciano dove poi è stato realizzato quel complesso ad uso commerciale e residenziale che sorge proprio alle spalle dell’ufficio postale e da tutti conosciuto in paese con il nome di ‘Ecomostro’. Un investimento ingente che ormai dal 2007 è al centro di infinite polemiche e contenziosi. Una vicenda intricata e ancora irrisolta che pende come una spada di Damocle sulla testa dell’Amministrazione anche alla luce della maxi richiesta danni da 25milioni di euro che Futura Immobiliare chiede al Comune di Ponsacco. A giudizio, fra gli altri, c’è anche l’ex sindaco Alessandro Cicarelli.

Un tema che, anche così velocemente inquadrato, si intuisce essere estremamente delicato e oggetto di forti battaglie in campagna elettorale. Ecco allora che arriviamo a primavera del 2014, quando Francesca Brogi – all’epoca dei fatti candidata del centrosinistra alle elezioni – fu impegnata in un confronto all’americana con Roberto Russo, esponente della lista civica «Ponsacco la Città di Tutti». Durante la diretta sulle frequenze di Punto Radio Cascina, Russo accusò Brogi di rappresentare la continuità di governo con Cicarelli. Insomma, di essere l’espressione di quelle forze politiche che stavano portando il Comune sull’orlo del fallimento. L’attuale sindaca rispose, invece, sostenendo che era Russo a difendere un’impresa che, fra le altre cose, aveva avuto guai sia legali che con il fisco. Un’affermazione che è costata cara al primo cittadino che è stata chiamata a giudizio diretto per avere offeso la reputazione di Giambra e della sua impresa.

«Si tratta di affermazioni – spiega Anna Francini, il legale che difende la sindaca – che devono essere ritenute coperte dal diritto di critica politica. La Brogi si è limitata a riferire di fatti che sono pubblici e riscontrabili anche attraverso gli articoli della stampa. Inoltre, non lo dimentichiamo: la mia assistita ha espresso il proprio parere ma lo ha fatto per informare la cittadinanza. Insomma lo ha fatto nell’interesse della collettività a conoscere dell’intera vicenda». «Inoltre preciso – conclude Francini – che il mio incarico è privato e quindi non ricade assolutamente sul Comune, se ne farà carico Francesca Brogi e quindi non graverà sul bilancio del Comune».