Anche il barboncino va all'asta

L'allevamento è fallito, il cagnolino viene pignorato. Prezzo base 200 euro per un nuovo padrone

Il barboncino finito all'asta

Il barboncino finito all'asta

Castelfranco di Sotto (Pisa), 23 febbraio 2017 - Ci sono un lotto di libri, un po’ di oggettistica varia, un forno, un tavolo di cristallo e poi, scorrendo nella home page del sito dell’istituto vendite giudiziarie di Pisa, si trova un cagnolino. Non si tratta di un peluche ma di un vero quattrozampe, di pelo e ossa. Una femmina di barboncino toy, nata nel 2009, con tanto di numero di microchip e certificato Enci (Ente nazionale cinofilia italiana). Al prezzo di 200 euro, sabato sarà battuto a Pisa l’asta per assegnare il barboncino a un nuovo proprietario. Lo stupore nel veder spuntare un musetto nell’elenco dei beni mobili dell’istituto lascia lo spazio alle domande del caso. Può un cane finire nell’elenco delle vendite giudiziarie? No. Secondo le ultime disposizioni di legge i cosiddetti animali da affezione o di compagnia non sono più pignorabili. Una disciplina introdotta lo scorso anno secondo la quale l’ufficiale giudiziario non può più inscrivere gli animali domestici nell’elenco dei beni di proprietà del debitore. 

Come si spiega allora questa particolare vendita all’asta? La diversità del caso in questione è la provenienza dell’animale: un allevamento. Secondo i nostri riscontri, confermati dal tribunale, si tratta di un animale pignorato da un allevamento e nei prossimi giorni il destino del quattro zampe potrebbe essere anche quello di altri suoi compagni di sventura con nuovi interessamenti da parte dall’istituto di vendite giudiziarie nei confronti di animali provenienti dallo stesso proprietario. Se non è dato sapere dove si trovi attualmente il cagnolino quello che è certo è che «l’ubicazione del bene», come riportato nella scheda dell’ivg, è via Romana a Villa Campanile a Castelfranco di Sotto.  In via Romana tutti conoscono due allevamenti che sono lì nei dintorni. E se uno di questi è famoso per aver venduto barboncini di razza anche a diversi vip e personaggi del mondo dello spettacolo, l’altro non gode della stessa fama, anzi. Del caso, che nella pratica accomuna un essere vivente a un oggetto, se ne stanno occupando anche gli attivisti della Lav (la lega anti vivisezione) mossi dalla preoccupazione per il futuro del barboncino e dalla volontà di indagare anche sulla sua provenienza.