Barboncino messo all'asta: «Lo voglio». E' corsa all'adozione

Il caso del pignoramento del tribunale giudiziario. Tantissime richieste

Il barboncino sequestrato e messo all'asta

Il barboncino sequestrato e messo all'asta

Pontedera, 24 febbraio 2017 - Decine e decine sono le telefonate arrivate in redazione per chiedere spiegazioni sulla storia del cagnolino di Villa Campanile a Castelfranco di sotto finito all’asta. Così come tante sono state le segnalazioni arrivate alle associazioni a difesa degli animali del territorio. Tutti continuano ad esprimere lo stupore per una notizia che per molti aspetti ha dell’incredibile.

«Come sta la femmina di barboncino? Vorrei sapere come fare per poter participare all’asta – ci chiede al telefono Sonia da Forte dei Marmi – ho letto la storia del cagnolino e vorrei intervenire prima che venga venduto, anche se questo dovesse voler dire andarlo a prendere a casa sua. Sono molto affezionata a questa razza di cani. Vede ne avevo uno che poi è morto in un incidente stradale, adesso no ho un altro, insomma non è possibile che un cane finisca all’asta». Questa è una delle tante telefonate ricevute il giorno dopo la vicenda della femmina di barboncino toy bianca del 2009 finita tra i beni mobili dell’Ivg di Pisa.

Un’attenzione che si è riversata prima sui social per poi approdare nella vita reale fino a diventare una catena pronta a muoversi in aiuto del cagnolino.

In molti nei commenti hanno ricordato le modifiche all’articolo 514 del codice di procedura civile, dello scorso anno, che aggiungeva all’elenco di cose mobili assolutamente impignorabili anche «gli animali di affezione o da compagnia tenuti presso la casa del debitore o negli altri luoghi a lui appartenenti, senza fini produttivi, alimentari o commerciali; e gli animali impiegati ai fini terapeutici o di assistenza del debitore, del coniuge, del convivente o dei figli». Diverso però sembra essere il caso del barboncino che provenendo da un allevamento non fa parte degli animali d’affezione.