Pontedera, 22 dicembre 2013 - LA FIOM vede nero — c’è lo spettro di 1.000 esuberi su poco meno di 3.000 dipendenti — e chiede che il caso Piaggio passi a Roma. All’attenzione del governo e della sua unità di crisi al ministero dello sviluppo economico. Mentre il governatore ed ex sindaco Enrico Rossi ha già promesso che contatterà Colaninno. Ma dal canto suo il Gruppo della Vespa contesta l’allarmismo diffuso dalla Fiom.

La richiesta Fiom che arriva proprio alla vigilia del “decisivo” incontro, previsto domani all’unione industriale pisana, sull’applicazione dei contratti di solidarietà a tutti i dipendenti, mentre finora sono stati applicati “soltanto” a 469, con altrettanti lavoratori in regime, invece, di cassa integrazione. A sostenere l’estensione della solidarietà è la Uilm, che giudica un’ingiustizia la coesistenza di trattamenti e indennità diverse fra i lavoratori e che ha avuto anche il consenso di oltre mille lavoratori votanti al referendum. Ma la Fim è contraria, temendo il meccanismo della quantificazione degli esuberi, mentre ora la Fiom nazionale e locale si dice possibilista. O comunque, meno contraria rispetto alla Fiom di fabbrica che vede nei contratti di solidarietà “la soluzione peggiore”. Nell’incontro di martedì scorso la Piaggio si dichiarò disposta alla solidarietà e oggi ripresenterà il suo piano applicativo.

«POTREMMO avvicinarsi alla cifra tonda di 1000 — dice la Fiom nazionale in una nota concordata con quella provinciale — il doppio di quelli denunciati nel febbraio scorso». Ma la Piaggio definisce questo comunicato «strumentale, in quanto non è stato dichiarato alcun esubero». Semplicemente, si fa notare dal quartier generale di Pontedera, «abbiamo cominciato a discutere di solidarietà solo perché ce l’hanno chiesto i sindacati, che ritengono questo strumento meno penalizzante in busta paga rispetto alla cassa integrazione».


Di fronte all’evolversi della situazione, naturalmente nel quadro della perdurante crisi e della necessità di ripetute fermate, come l’attuale che è partita da inizio dicembre e arriverà quasi a tutto gennaio — la Fiom (ripetiamo: nazionale e provinciale, non di fabbrica) dichiara di «non escludere la firma dei contratti di solidarietà, ma contemporaneamente ritiene indispensabile discutere seriamente di cosa significa questa dichiarazione di crisi ‘tale’ da dover ricorrere allo strumento dei contratti di solidarietà».


E ancora: «Prendiamo atto che la Piaggio smentisce nei fatti quanto detto dal presidente Colaninno il 16 ottobre, quando rilasciò dichiarazioni rassicuranti per lo stabilimento di Pontedera, salvo poi mettere nero su bianco una richiesta di estensione a tutto lo stabilimento dei contratti di solidarietà».


IN PIAGGIO si ribatte che il Gruppo anche quest’anno si conferma leader europeo delle due ruote, nonostante la crisi di settore a livello continentale, «grazie a un programma di investimenti importantissimo, 250 milioni su Pontedera tra il 2009 e il 2013, di cui 50 milioni solo quest’anno, con il lancio di prodotti fondamentali come la Vespa 946 e la nuova Vespa Primavera, o l’intervento su Tecnocontrol che ha rilevato, con un impegno finanziario rilevante, dopo il fallimento, salvando il reddito di oltre cento famiglie».

IL SINDACATO metalmeccanici della Cgil sottolinea dal canto suo che non si può giocare sul futuro dei lavoratori e chiede all’azienda di chiarire «con trasparenza quali sono gli strumenti che intende applicare, quali iniziative produttive in termine di prodotti, di sviluppo e commerciali intende mettere in atto per riassorbire un numero così alto di esuberi. Tanto per fare un esempio non crediamo sia ancora possibile che oltre il 17% del totale dei motori prodotti vengano importati dalla Cina o da altri Paesi e contemporaneamente si dichiari un numero così alto di esuberi a Pontedera». Anche qui ribatte la Casa della Vespa: «si tratta soltanto dei motori più piccoli ed economici, il Gruppo Piaggio non ha mai delocalizzato. E’ un fatto normale, che accade tra i diversi stabilimenti di un’azienda multinazionale».
 

Mario Mannucci