Pontedera, 2 dicembre 2013 - DOVEVA essere una goliardata come quelle ragazzate adolescenziali, dove ci si ride su e poi finisce lì. Questa vicenda invece è destinata ad aver conseguenze ben più gravi di quello che potevano pensare al principio le protagoniste. Andiamo con ordine.

La scorsa settimana hanno iniziato a girare sul web e via cellulare una decina di foto che ritraggono in posa, nude o seminude, alcune giovani ragazze di Pontedera e Valdera. Queste ragazze, a quanto pare, da qualche mese si scattavano foto che poi si inviavano in una chat privata. Appunto privata. Ma qualcosa è andato storto. Forse un amico, forse un po’ troppo ingenuo, ha pensato bene di fregare queste foto dal cellulare di una di queste ragazze e, dopo aver curiosato bene, le ha inviate ai propri amici.

ORMAI TUTTI conoscono la potenza dei social network e infatti le foto in un pomeriggio sono arrivate a molti adolescenti di Pontedera e non solo, alcuni anche amici e conoscenti delle ragazze. Da qui è nato tutto il putiferio. Queste ragazze shockate da quello che era successo si sono sentite lese della propria dignità. Amici e non hanno iniziato a commentare, schernire e talvolta offendere le ragazze che avevano riconosciuto nelle foto; e, cosa ben più grave, sono state accusate anche alcune amiche che di quelle foto non ne sapevano proprio niente.

Questa situazione si è progressivamente aggravata e come un’onda ha travolto con i suoi effetti devastanti queste ragazze al limite della maggiore età. Certo non è buoncostume farsi foto del genere ed inviarle alle amiche ma questo altro non può essere che una sciocchezza vittima della giovane età. Cosa ben più grave è che adesso queste foto di ragazze minori senza veli possono andare in mano a chiunque. I genitori hanno fatto sapere di essere molto infastiditi da ciò e in questi giorni si sta valutando come procedere per vie legali. Intanto sono già state presentate le prime denunce dalle ragazze che si sono sentite violate. E giovedì è inoltre previsto un incontro tra i genitori e le autorità competenti in materia postale che potranno fare luce e individuare gli autori di una possibile violazione della privacy. A questo punto quello che vogliono queste ragazze, additate ora dai coetanei come “quelle delle foto”, è fare luce sulla situazione e farla pagare a chi avrebbe fatto meglio a pensare ai fatti propri.