di PAOLA ZERBONI

Pontedera, 9 agosto 2012 -  PIO, Arwen, Luna, Argo, Meggie e gli altri si sono ritrovati alle 18 in punto, davanti alla Coop di via Terracini, rispondendo al «richiamo della foresta» lanciato su facebook dai loro padroni. Tante razze — Labrador, Border collie, Stafforshire terrier, bullodOg francese, schnautzer fino ai cagnolini senza pedigree — una sola missione: entrare e farsi un giro tra il banco frutta e i surgelati senza venire «sbattuti» fuori come giorni fa è capitato ad una ragazza di Pisa cliente del centro Coop pontederese, venuta a far la spesa con il proprio cagnolino al seguito. Questo il «casus belli» che in quattro giorni ha fatto divampare la protesta animalista.

 

E chiamato «alle armi», pardon ai guinzagli, i proprietari di cani che hanno risposto all’invito per la manifestazione di «resistenza passiva» messa in piedi ieri pomeriggio, all’ora di massimo afflusso al supermercato. In ordine sparso, padroni e cani hanno marciato sotto la galleria del centro commerciale, suscitando curiosità e risate di molti bambini e, a dirla tutta, anche più di un commento sdegnato da parte degli adulti.
 

MISSIONE quasi compiuta. Anche se l’ingresso al supermercato per cani e padroni è stato possibile grazie al fatto che la direzione del centro Coop ha chiuso un occhio per non esasperare gli animi ed evitare troppa «cagnara».

 

«Chi ha più giudizio, più ne spenda — ha apostrofato un cliente “non cane-munito” ai manifestanti — se io devo mettermi i guanti per prendere la frutta, mi sembra giusto che i cani restino fuori, è questione di igiene, oltreché di sicurezza e rispetto per chi i cani li teme». Frasi che non sono piaciute ai fautori della protesta. «È nostro diritto entrare e la legge dice che se la direzione del supermercato intende adottare divieti, deve comunicarlo al sindaco. Qui non è stato fatto, e noi entriamo». «In realtà — spiega Marino Gori, consigliere delegato alle vendite di Unicoop Firenze — abbiamo adottato per i nostri centri una politica di buon senso. Libero accesso ai cani-guida per ciechi e ai cagnolini di piccola taglia purché tenuti nei trasportini o in braccio ai proprietari. Non abbiamo comunicato l’intenzione di adottare il divieto tout cour perché ci sembrava un equo compromesso. D’altra parte ricordiamo che c’è la legge 2004 che vieta l’accesso agli animali nei luoghi in cui si vendono alimentari. Comunque, entrate pure». E così sia, cani e padroni entrano, fanno il loro giro. Resta da capire se ai quattro zampe la passeggiatina tra gli scaffali, lo slalom tra i carrelli, gli odori e le luci del supermercato siano piaciuti davvero. Forse avrebbero preferito una corsa nel parco. Ma si sa, a loro manca solo la parola...