Pontedera, 8 agosto 2012 - L’ADUNATA è fissata per le 18 di oggi, mercoledì 8 agosto, davanti alla nuova Coop di via Terracini. Sono i supermercati, e in particolare il grande magazzino Coop di Pontedera, l’«obiettivo» dell’ultima (in ordine di tempo) protesta animalista che da qualche giorno sta chiamando all’appello, attraverso un serrato tam tam sul social network facebook, decine e decine di proprietari di cani della Valdera e delle zone limitrofe. Tutti invitati a presentarsi a far la spesa, col carrello in una mano e il guinzaglio nell’altra. Cioè con l’amico a quattro zampe al seguito, in compagnia del quale, i «temerari» manifestanti sfideranno prima l’afa di Nerone, poi i vigilantes del centro commerciale tentando di varcarne la soglia uno dopo l’altro, in fila indiana. Il tutto nel nome del diritto riconosciuto dall’articolo 2 primo comma della legge regionale 59 del 2009, secondo la quale «i cani, accompagnati dal proprietario o detentore, hanno accesso a tutti gli esercizi pubblici e commerciali nonché ai locali ed uffici aperti al pubblico presenti sul territorio regionale».

MA COSA ha fatto scoccare la scintilla della protesta? Il «casus belli» è capitato l’altro giorno ad Ornella C., una ragazza residente a Pisa, ma cliente del supermercato Coop di Pontedera che si è recata a far la spesa con Rocco, il suo bulldog francese, regolarmente tenuto al guinzaglio e con museruola. Ma l’accesso all’interno del centro commerciale le è stato impedito. «Col cane non si entra», si è sentita apostrofare. Di qui una lunga discussione, proseguita — racconta la stessa Ornella — nell’ufficio della polizia municipale cittadina, dove la giovane ha tentato di far valere, invano, le proprie ragioni. «Per quanto mi riguarda i miei animali fanno parte della mia famiglia — dice Ornella — , non mi servono per compagnia sul divano di casa o per fare guardia al giardino. La loro felicità consiste nello stare sempre con noi e soprattutto se la legge me lo permette, non voglio che l’ignoranza di molti mi impedisca di veder riconosciuto un mio diritto». Un appello alla mobilitazione, il suo, che è stato subito raccolto dagli animalisti di Valdera. «Sicuramente saremo bloccati, ma non possono sbatterci fuori per legge. E se esiste a Pontedera un’ordinanza contraria, ce lo dimostrino». Parola d’ordine «resistenza passiva». A sei zampe.

Paola Zerboni