Pontedera, 5 febbraio 2012 - Un ferimento a Volterra, in Valdicecina, alcune decine di cani morti in gran parte nelle battute di caccia al cinghiale, neanche un incidente mortale, anche per cause naturali durante l’esercizio della caccia.

Sono questi i tre dati salienti dell’annata venatoria che si è conclusa e che il presidente di Federaccia della provincia di Pisa Marco Salvadori ci aiuta a leggere così: «Una buona annata, pur con i numeri che ci dicono inesorabilmente che i cacciatori continuano a diminuire — spiega — Ogni anno perdiamo il 3 o il 4 per cento, ovvero per la nostra zona per 150 nuovi tesserini sono 300 quelli che lasciano. Un dato questo che sembra ormai fisiologico».

«Un’annata che comunque ci lascia soddisfatti, appunto, perché non ci sono stati gravi problemi — dice — perché si è cacciato molto e sempre nel rispetto dell’ambiente, del bosco, degli animali. Ripeto si è cacciato senza incidenti degni di rilievo (a parte il caso di Volterra, grave ma indirizzato ad una soluzione positiva, ndr) anche se spesso i numeri degli incidenti sono gonfiati senza capire che purtroppo accadono anche a chi pratica l’attività venatoria come ogni altra attività umana». In provincia di Pisa sono quasi 11mila i cacciatori, per la precisione sono, 10. 972 e il 70 per cento sono tra Valdera, Valdarno e Valdicecina. Solo a San Miniato sono 930. mentre tra Volterra e Pomarance oltre mille.

Sulle prospettive per il futuro Salvadori rileva come è impensabile ipotizzare una crescita dei cacciatori, perché le tradizioni familiari si stanno esaurendo, i tempi stessi, l’urbanizzazione, i cambiamenti sociali — e anche la crisi visti i costi delle attrezzature — hanno assottigliato sempre di più la base. Le iniziative non mancano. Anche con qualche successo. «Abbiamo organizzato un corso per aspiranti giovani cacciatori a Volterra — dice — che ci sta dando delle soddisfazioni e qualche speranza in più: ci sono 20 iscritti, tutti tra 20 e 30 anni. E’ una buona base di partenza. E un’iniziativa che dovremo replicare anche in altre zone del nostro territorio».

Tornando al fattore sicurezza Federcaccia è fortemente impegnata, insieme a tutte le altre sigle, a promuovere sicurezza ed educazione sia per chi si appresta a diventare cacciatore, attraverso i corsi preparatori agli esami di abilitazione per conseguire la licenza di caccia, sia per chi già lo è, magari da molti anni, con campagne mirate. E i risultati si vedono, con una riduzione quest’anno di quasi il 50 dei feriti e degli infortuni che sono anche dovuti agli scivolamenti in bosco. I cani da caccia sono un altro aspetto: «Registriamo diverse perdite — ammette Salvadori — ma non perché il cane è stato raggiunto dagli spari, ma soprattutto a causa degli animali e più segnatamente nella caccia al cinghiale che è molto partecipata. Basti pensare che in provincia di Pisa — soprattutto tra Valdera e Valdicecina — annovera ben 6000 iscritti alle vera squadre che organizzano le battute.