PONTEDERA, 18 sgosto 2011 - L’ATTESA SENTENZA è arrivata in tempi rapidissimi, come tutti auspicavano, nonostante il ferragosto: il tribunale di Pisa ha dichiarata fallita la Tecnocontrol srl, società dell’indotto contro la quale la Piaggio aveva presentato, appunto, istanza di fallimento, vantando un credito inevaso di 300.008 euro. Frutto, sembra, di un pregresso intervento bancario di Piaggio a favore della ditta fornitrice. Con la sentenza, curata dal giudice Leonardo Magnesa, è stato nominato quale curatore fallimentare il dottor Antonio Nazaro, con studio a Pisa.
 

 

TOCCHERÀ ora al dottor Nazaro cercare le strade migliori per tutelare la Piaggio e, compatibilmente, eventuali altre ditte creditrici, ma anche i lavoratori che non sono del tutto in pari con lo stipendio.La Piaggio non ha emesso un vero comunicato ufficiale a commento di questa sentenza che accoglie le sue istanze, ma una prima dichiarazione ufficiosa spiega che il procedimento che ha dato origine alla sentenza dichiarativa di fallimento da parte del Tribunale di Pisa nei confronti della società Tecnocontrol s.r.l., era scaturito dall’esigenza di tutela del patrimonio del Gruppo Piaggio, dei propri lavoratori e in generale di tutto l’indotto. Gli stabilimenti del Gruppo, a Pontedera, a Scorzè (per Aprilia) e a Mandello del Lario (per Moto Guzzi) in questi mesi hanno dovuto affrontare gravi difficoltà — si ribadisce — che sono andate dalle continue modifiche ai piani operativi fino al fermo totale di alcune linee produttive. Poi, qualche espressione sul futuro, ovvero sul dopo sentenza: il Gruppo Piaggio e’ sin d’ora disponibile per definire con la curatela fallimentare, e con il coinvolgimento delle istituzioni locali e delle organizzazioni sindacali, il proprio supporto in questa fase, con particolare attenzione all’individuazione dei presupposti necessari a uno sviluppo sostenibile anche mediante nuovi investimenti, e al rafforzamento dei rapporti con tutto l’indotto. Insomma, la Piaggio non considera esaurita la vicenda e per garantirsi ancora le forniture. 

 

In tarda serata ha rilasciato una dichiarazione anche l’avvocato Silvia Corradini, dello studio Brini che difende Tecnocontrol: «Apprendiamo di questa sentenza — dice — da fonti soltanto esterne, dunque aspettiamo di conoscerne il contenuto è le motivazioni. Ma se dovessero essere quelle riferite da fonti ufficiose, presenteremo reclamo».