Pontedera, 30 aprile 2011 - Mancano poche ore ormai alla chiusura definitiva del locale che è stato per decenni il simbolo della vita notturna per molti ragazzi, provenienti da tutte le parti d’Italia. L’'Insomnia', discoteca alle Melorie, frazione di Ponsacco, conosciuta nell’ambiente come la “discoacropoli d’Italia”, si appresta infatti a far rivivere stasera a tutti i suoi seguaci un’ultima lunga notte di pura musica prima di esalare l’ultimo respiro. In realtà la famosa discoteca, che aveva fatto registrare sempre il tutto esaurito nei suoi anni d’oro, tra l’inizio e la fine degli anni Novanta, non esisteva più già da tempo, e il testimone era stato passato negli ultimi anni ad un’altra discoteca sorta negli stessi locali, il Dress Code. Alla notizia della chiusura la generazione giovane grida allo scandalo, ma chi negli anni ha vissuto i pro e i contro della vicinanza con la discoteca sono loro, gli abitanti e gli esercenti delle Melorie, e in molti giurano di aspettare la chiusura da tempo.

 

Come Romina, che con suo marito Daniele ha vissuto per un periodo nella casa dei genitori che si trova proprio davanti alla discoteca. In quella casa c’è cresciuta e di storie da raccontare ne ha tante. "Negli anni del boom — dice Romina — non c’era ragazzo dai 17 ai 25 anni in Italia che non conoscesse questa discoteca, con il risultato che ogni fine settimana c’era un afflusso pazzesco. A volte al mattino nel giardino trovavamo sporcizia o pasticche di droga e durante la notte eravamo costretti a sopportare schiamazzi e grida". Ma Romina non è certo una 'bigotta', ha frequentato anche lei le discoteche. "Solo che a volte la situazione diveniva insostenibile — prosegue — una mattina un ragazzo per sfuggire ad una rissa si è nascosto nello stanzino che usiamo da lavanderia, quando mia madre lo ha scoperto al mattino si è spaventata a morte!». Ma c’è anche chi è disposto a spezzare una lancia in favore del popolo della notte, come Rachele e Francesco, gestori del bar Break Cafè, che si trova vicino alla discoteca.

 

"Noi siamo aperti di solito il sabato a partire dalle 4,30 del mattino, e non abbiamo mai avuto problemi né subito atti di vandalismo — racconta Rachele — forse il tipo di clientela del sabato è più tranquilla, ma è anche la nuova gestione del locale a imporre regole più ferree". In molti però nella zona si dicono preoccupati per la serata finale, 12 ore ininterrotte di musica, a cui risponderanno migliaia di persone provenienti da tutta Italia e dall’estero. "Sinceramente ho un po’ di paura per quest’ultima serata — confessa Marusca, che vive davanti alla discoteca da tutta la vita e ne ha viste tante- spero non succeda come ai vecchi tempi quando la mattina, al risveglio, ti accoglieva il degrado più totale, con sporcizia dappertutto e persone che dormivano persino nel mio giardino".