Pontedera, 28 agosto 2010 - ULTIMO venerdì del mercato di agosto. Sotto un sole cocente i venditori trattano gli affari con i clienti. Qualcuno si lamenta per le pesche trovate amare la settimana prima, mentre un venditore dal lato opposto intona l’elenco dei prodotti tipici, per invogliare la clientela a comprare. Ma cos’è cambiato nel mercato di oggi rispetto a quello di ieri? "Prima era più tradizionalista, ci venivano massaie e agricoltori, con cui si instaurava un rapporto di amicizia, mentre oggi c’è maggiore distacco, sono cambiate le esigenze della gente e ci siamo specializzati — risponde Gino Sarti dietro al banco di articoli per la casa — la piazza di Pontedera è buona perché ci sono tutti i servizi e un buon parcheggio ma anche una tassa del suolo pubblico piuttosto ingente".

 

NEGLI ULTIMI anni è cambiato anche il cliente, diventato più attento alla qualità. Il mercato può essere una risorsa per chi ama i prodotti sani e sceglie un modello di distribuzione diverso da quello dei grandi magazzini. "La nostra è un’attività di apicoltura — spiegano Aldo Bertocchini e Antonio Biagini — produciamo in proprio miele e lo vendiamo ai nostri clienti che hanno scelto la filiera corta invece della grande distribuzione». A preoccupare molti venditori è proprio la concorrenza dei centri commerciali.

 

"Oggi il mercato in piazza non regge più il confronto con i grandi magazzini — spiegano i fratelli Macchi dal banco di fiori — D’inverno il mercato si svuota: avremmo bisogno anche noi di uno spazio coperto". Siamo in agosto, ma al mercato ci sono ancora tanti clienti: anche per loro il mercato è cambiato. "Lo trovo unificato, non ci sono più banchi che mettono in vendita un prodotto particolare — spiega Angela Signorini — Ci sono più generi insieme e si spende di meno. La crisi economica è ormai una realtà". Monica Viggi e Mariluna Batoni che passeggiano alla ricerca di qualche occasione aggiungono che "la convenienza al mercato non è garantita perché i prezzi alle volte sono più alti dei negozi. Quindi occhio al prezzo in tempi così duri".

 

NEL SETTORE piante le cose non sembrano migliori, Stefano Susini ci confida che "la crisi è in corso da diversi anni. Non è una novità degli ultimi tempi. La gente chiede sconti perché effettivamente i soldi in tasca sono pochi e si cerca di tagliare dove si può, nel superfluo". Un sospiro e tanta amarezza. E questo sembra a molti venditori il periodo peggiore non solo per la Valdera ma per l’intera Toscana come ci confida Sergio Piccini dietro al suo banco di borse: "Le piccole attività del mercato hanno retto finora e figuriamo Pontedera è tra le piazze migliori perché è uno degli ultimi centri ad aver accusato il 'crollo' generale e questo è palese osservando i prezzi che vengono abbassati continuamente. Guardate i nostri cartelli. Nonostante le difficoltà però il mercato resta storicamente il punto di riferimento per il commercio".

 

Dello stesso avviso, ma un poco più ottimista, Leonardo Baldacci dal suo banco di abbigliamento: "Pontedera resiste perché il suo mercato attira ancora molta gente, soprattutto ad agosto. Quelli che non sono partiti per le ferie passano a dare un’occhiata e comprano. I prezzi sono buoni quindi le occasioni per risparmiare ci sono su tutti gli articoli e la varietà di prodotti è ampia in 240 banchi". La crisi dunque c’è e si sente, ma è necessario reagire per andare avanti come suggerisce. "E’ una lotta continua — esclama Sergio Filidei sorridendo — ci sono stati tempi migliori, ma si tira a campare. Le cose dovrebbero migliorare con la diminuzione delle temperature". Gli ambulanti del mercato guardano dunque con tanta speranza nel futuro. "Pontedera è ottima per noi — commenta Massimo Nuti — c’è un ampio parcheggio che stimola la gente a fermarsi".